Tamponi farmacie: problemi dopo obbligo di Green pass? La situazione

Pubblicato il 22 Ottobre 2021 alle 08:00 Autore: Guglielmo Sano
Tamponi farmacia: cresce domanda in vista del Natale. Sono affidabili?

Tamponi farmacie: problemi dopo obbligo di Green pass? La situazione

Tamponi farmacie: con l’introduzione dell’obbligo di munirsi del Green pass per tutti i lavoratori ci si aspettava il sorgere di numerose criticità legate alla necessità di svolgere più test. In particolare, a destare i maggiori timori l’eventuale aumento del carico di lavoro per le farmacie. Qual è la situazione al momento?

Tamponi farmacie: problemi dopo l’obbligo di Green pass?

Tamponi farmacie: l’obbligo di munirsi di Green pass – documento che viene rilasciato dopo la somministrazione del vaccino o a seguito di tampone con risultato negativo – per tutti i lavoratori è stato introdotto lo scorso venerdì, 15 ottobre 2021. La misura – una delle più rigide al mondo per quanto riguarda il contenimento dei contagi – è stata oggetto di numerose proteste: queste sono state animate in particolare – ma non esclusivamente – da quei lavoratori che non intendevano (e in molti casi tuttora non intendono vaccinarsi).

Dunque, ci si aspettava – considerando che si incorre in pesanti sanzioni sul lavoro, con la sospensione della retribuzione in cima alla lista, in mancanza di Green pass –un consistente aumento delle prenotazioni di tamponi presso le farmacie (in generale, piccole aziende che pur disponendo delle scorte di test necessarie per fronteggiare l’aumento della richiesta, potevano andare facilmente in crisi per via di un aumento del carico di lavoro). Un aumento effettivamente è stato registrato: fino al 15 ottobre venivano effettuati circa 200mila tamponi al giorno, dal 15 ottobre in poi i tamponi giornalieri in media hanno superato quota 300mila (record martedì scorso: quasi 550mila).

Situazione sotto controllo nonostante qualche coda

Tamponi farmacie: il test rapido permette il rilascio del Green pass ma in tal caso il documento è valido solo per 48 ore. Secondo le stime più autorevoli, senza un aumento dei vaccinati nella fascie che si trova in età lavorativa, potrebbero essere necessari 7 milioni e mezzo di tamponi a settimana. Cifre che hanno creato un certo allarme tra i farmacisti: sono circa 10mila su 19mila le farmacie che effettuano i tamponi con un guadagno per singolo test che non supera i 3 euro (se ne possono fare 4 ogni ora).

Detto ciò, nonostante in molte città si siano create delle code, in generale la situazione sembra essere sotto controllo. Il sistema delle prenotazioni finora ha retto consentendo una gestione efficiente delle richieste (pare che molti lavoratori non vaccinati abbiamo effettuato prenotazioni con cadenza regolare, ogni due giorni in sostanza): tuttavia, cominciano a essere segnalate piccole-grandi difficoltà nell’usufruire dei “normali” servizi, innanzitutto, l’acquisto di farmaci (un fenomeno che, però, è lontano dall’essere strutturale).

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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