Nuova IRPEF: per i più giovani ci sono vantaggi? Il punto

Pubblicato il 13 Dicembre 2021 alle 13:40 Autore: Claudio Garau
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Nuova IRPEF: per i più giovani ci sono vantaggi? Il punto

E’ ben noto che per le giovani generazioni il mercato del lavoro presenta elementi di complessità: tra disoccupazione, posti di lavoro precari e contratti con poche garanzie, i redditi degli under 24 di certo non spiccano per consistenza. 

Vero è che la riforma degli scaglioni e delle aliquote della nuova Irpef avrà i suoi effetti anche sui contribuenti più giovani. Ma, in considerazione del fatto che è stata ideata – soprattutto – per alleggerire il peso delle tasse per i contribuenti con i redditi medi, proprio le giovani generazioni potrebbero in realtà essere toccate molto relativamente dai vantaggi della nuova Irpef. Vediamo qualche dettaglio. 

Nuova Irpef: gran parte degli under 24 ha un reddito basso e legato a lavori precari 

E’ un dato oggettivo quello per cui i contribuenti giovani – e nello specifico gli under 24 – sono coloro che hanno in media il reddito imponibile più basso: quest’ultimo oltrepassa di poco i 6.500 euro annui. 

Si tratta di un reddito che in gran parte è collegato a forme di lavoro subordinato precario o temporaneo, ma che chiaramente non permette a buona parte di essi, di vivere da soli sostenendo tutte le spese con le proprie tasche. 

Ciò che i più attenti osservatori hanno notato che, con la riduzione da 5 a 4 aliquote della nuova Irpef, i giovani e i giovanissimi saranno per la stragrande maggioranza, toccati di striscio dalla riforma mirata ad alleviare la pressione fiscale.  

In altre parole, le giovani generazioni dovranno se mai confidare ed affidarsi ad un intervento concreto sulle tax expenditures, vale a dire l’insieme delle agevolazioni fiscali. 

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Nuova Irpef: ecco perché vi sono vantaggi per pochi giovani 

Non sorprende che la piramide dei redditi dei contribuenti giovani abbia una base molto più estesa rispetto a quella degli altri contribuenti. Circa l’85% di essi si colloca nel primo scaglione di reddito, ossia coloro che guadagnano fino a 15mila euro annui, per il quale la riforma dell’Irpef ora in arrivo non pare destinata a mutare né il limite superiore, né l’aliquota d’imposta (23%). Conseguentemente, non si ha alcun risparmio d’imposta.  

Qualcosa cambia per il 14% che rientra nello scaglione successivo, quello che arriva fino a 28mila euro: per essi la riforma della nuova Irpef prevede un’aliquota in calo di 2 punti percentuali, dal 27% al 25%.  

Secondo i calcoli effettuati da Il Sole 24 Ore, in questo scaglione lo sconto fiscale legato all’abbassamento dell’aliquota Irpef potrebbe toccare la cifra di 260 euro pro capite, ma solo per coloro che rientrando in questa fascia, guadagnano di più. Mentre per la maggioranza degli appartenenti alla fascia, che di poco superano i 15mila euro, lo sconto potrebbe essere corrispondente a poche decine di euro.  

Per questi motivi, in considerazione della direzione presa della nuova Irpef, per le giovani generazioni le migliori novità potrebbero arrivare da un intervento sulle citate tax expenditures

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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