Elezioni Midterm 2022 Usa: a cosa servono, quando si vota? Guida

Pubblicato il 8 Novembre 2022 alle 11:49 Autore: Guglielmo Sano
Elezioni Midterm 2022 Usa: a cosa servono, quando si vota? Guida

Elezioni Midterm 2022 Usa: a cosa servono, quando si vota? Guida

Elezioni Midterm 2022 Usa: martedì 8 novembre si vota negli Stati Uniti per le elezioni di metà mandato. Si tengono ogni 4 anni, sfalsate di due anni rispetto alle Presidenziali, e servono a eleggere tutti i membri della Camera dei deputati e un terzo dei senatori. Come potrebbe influire il risultato sul destino dell’amministrazione Biden? Una guida.

Elezioni Midterm 2022 Usa: a cosa servono, quando si vota?

Elezioni Midterm 2022 Usa: importante appuntamento per gli Stati Uniti le elezioni di metà mandato, elettori chiamati alle urne per rinnovare la House of Representatives (435 membri) e per eleggere 35 senatori, un terzo del totale (il mandato dei senatori dura 6 anni e non 4 come quello di deputati e Presidente). Anche quelle dell’8 novembre 2022, come di consueto, si tengono a due anni dalle ultime Presidenziali, quindi, due anni prima delle prossime elezioni per la Casa Bianca.

Tempistiche per cui storicamente le elezioni di Midterm vengono individuate come un vero e proprio “sondaggio”, un “referendum” sulle iniziative intraprese dal Presidente in carica. In linea di massima si può dire che il partito del Presidente in carica tende a perdere terreno con le elezioni di metà mandato: non di rado può addirittura capitare che il suo partito perda la maggioranza alle due camere (il che rende più difficile per il Presidente e il suo partito far approvare delle leggi senza lunghe e tortuose negoziazioni con l’opposizione).

Come potrebbe influire il risultato sull’amministrazione Biden?

Elezioni Midterm 2022 Usa: anche in quest’occasione potrebbe verificarsi tale casistica. Nello specifico, poco probabile che i Democratici, il partito del Presidente Biden, mantengano la maggioranza alla Camera dei Deputati. Più difficile che la perdano anche al Senato ma il pericolo non è del tutto scongiurato. Dunque, se i Repubblicani conquisteranno la maggioranza alla Camera, anche nel caso in cui i Democratici manterranno quella al Senato, si ridurrà il margine di manovra del Presidente Biden, il cui tasso di popolarità tra l’altro non risulta attualmente dei più alti.  

Inoltre, bisogna considerare anche che in 36 stati si vota per eleggere il Governatore, in 30 si vota per eleggere il Procuratore generale (fondamentale carica giuridica). Solitamente i risultati delle elezioni locali – che si svolgano in parallelo a quelle di Midterm o meno – non incidono particolarmente sul piano nazionale. Tuttavia, questa volta bisogna considerare la situazione interna al partito Repubblicano: nel GOP si è accesa la dialettica tra l’ala “moderata” e quella “radicale” sempre più legata, in modo esplicito o meno, all’ex Presidente Trump. È chiaro che un certo successo tra Midterm e voto locale di quest’ultima rafforzerebbe la posizione del tycoon in vista delle Primarie 2024 (Trump dovrebbe annunciare la propria candidatura il prossimo 15 novembre).

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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