Sondaggi elettorali Winpoll, nel Lazio tra D’Amato e Rocca solo il 2,3%

Pubblicato il 18 Novembre 2022 alle 18:15 Autore: Gianni Balduzzi
sondaggi elettorali

Il possibile candidato del M5S Fassina sarebbe al 12,9%

Nei prossimi mesi si voterà per il rinnovo del presidente e del consiglio regionale di Lombardia e Lazio.

Anche se si tratta solo di due regioni, sono rispettivamente la prima e la seconda per popolazione nel nostro Paese, e la loro importanza come test politico è indiscutibile.

Se in Lombardia l’attenzione è sullo strappo di Letizia Moratti, che si candida con il Terzo Polo, nel Lazio, invece, ad affrontare un centrodestra unito dietro al presidente della Croce Rossa Rocca vi è un’alleanza tra Pd, +Europa, Azione e Italia Viva, che punta sull’assessore uscente alla sanità D’Amato. Nulla è però ancora certo, Sinistra Italiana, Verdi e parte del Pd vorrebbero un campo largo che includa anche il Movimento 5 Stelle, e sul tavolo c’è ancora l’ipotesi di primarie.

Se dovesse prevalere l’intenzione di Terzo Polo e maggioranza Pd, con la candidatura dell’assessore, il M5S andrebbe da solo, forse con Fassina, esponente di quel mondo di sinistra che preme per un recupero di quell’alleanza che aveva sostenuto il governo Conte bis.

I sondaggi elettorali di Winpoll hanno cercato di capire quale è attualmente il sentiment dell’elettorato di fronte a questi scenari.

Partiamo dai singoli partiti. A prevalere, con il 33,8%, è Fratelli d’Italia, che del resto nel Lazio ha sempre avuto la propria roccaforte. Al secondo posto, con circa la metà del consenso, il Pd, al 17%, ma dietro incalza con il 15,9% il Movimento 5 Stelle, che del resto secondo gran parte dei sondaggi nazionali avrebbe già raggiunto e superato la formazione di Letta.

Azione/Italia Viva sarebbe all’8,2%, davanti sia a Forza Italia, al, 6,5%, che alla Lega, al 5,2%.

Sinistra e Verdi avrebbero il 3,5%, mentre +Europa al 2,8%. Chiudono questo elenco Unione Popolare, all’1,3%, e Italexit, all’1,1%.

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Nel complesso, quindi, secondo questi sondaggi elettorali, il centrodestra è nettamente avanti, con il 45,5%, e ha il 14% in più del centrosinistra + Terzo Polo, che a sua volta doppia il M5S.

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Tuttavia, se la domanda è sul candidato presidente, le cose cambiano. D’Amato arriva al 38,2%, guadagnando il 6,7% in più dei partiti che lo appoggiano, mentre Rocca (centrodestra) ha solo il 40,5%, perdendo così il 5% rispetto alla sua coalizione.

Fassina, con il 12,9% è tre punti indietro rispetto al Movimento 5 Stelle.

Come si sa alle regionali, come alle comunali, si può effettuare il voto disgiunto, ed è possibile, quindi, che ci sia chi voterà una formazione di centrodestra, ma sceglierà come presidente D’Amato, che a questo punto potrebbe competere per la vittoria.

Ricordiamo, peraltro, che c’è il turno unico, e non esiste il ballottaggio, e quindi è indispensabile prevalere anche solo di un voto sull’avversario. Anche per questo sulla carta, esaminando solo i dati dei partiti sembra non esservi storia, ma evidentemente la corsa potrebbe essere più aperta.

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A influenzare il voto, però, potrebbe anche essere l’affluenza. Gli indecisi nella domanda sui candidati sono molto di più rispetto a quelli presenti in quella sui partiti. Potrebbe anche accadere che buona parte di coloro che oggi non si esprimono sul presidente e lo fanno sulla lista alla fine andrà effettivamente a votare e, mettendo la croce su un partito, automaticamente trasferirà il consenso al candidato presidente.

Vuol dire che in realtà il voto alle liste di centrodestra produrrà per Rocca un vantaggio maggiore di quello previsto. Ma oggi è ancora presto per avere certezze.

Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati con metodo Cati e Cami su 1000 soggetti tra il 15 e il 16 novembre 2022.

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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