Accendere mutuo fisso o variabile: cosa cambia con il rialzo tassi Bce

Pubblicato il 14 Dicembre 2022 alle 12:12 Autore: Guglielmo Sano
Accendere mutuo fisso o variabile: cosa cambia con il rialzo tassi Bce

Accendere mutuo fisso o variabile: cosa cambia con il rialzo tassi Bce

Accendere mutuo fisso o variabile: cosa conviene di più in questa congiuntura economica? Cosa cambierà per il settore in caso di rialzo dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea? Una panoramica degli scenari al momento ipotizzabili.   

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Accendere mutuo fisso o variabile: cosa cambia con il rialzo tassi Bce

Accendere mutuo fisso o variabile: è una domanda che si pongono molti investitori in tutta Europa alla luce delle ultime notizie provenienti da Francoforte per cui sembra ormai certo un nuovo aumento dei tassi di interesse da parte della Bce. L’incremento del costo del denaro dovrebbe attestarsi sui 50 punti base, in pratica, lo 0,50%: più contenuto dunque rispetto agli ultimi due aumenti che si erano mossi sui 75 punti base. La decisione avrà un impatto sui piani di ammortamento? In linea di massima si può rispondere affermativamente alla domanda. Con l’aumento di 50 Punti base i tassi di interesse arriveranno al 2%: tradotto, le rate del mutuo si faranno più pesanti.

Rate più pesanti, quindi, anche se non allo stesso modo per tutti: a sentire di più il cambiamento probabilmente coloro che hanno acceso un mutuo a tassa variabile. Secondo alcune stime, prendendo in considerazione un mutuo di 125-150mila euro, rispetto allo scorso anno la rata mensile di un mutuo a tasso variabile è aumentata di circa 120-150 euro, con una spesa aggiuntiva compresa tra i 1.400 e i 1.800 euro all’anno.

Fisso o variabile cosa conviene di più al momento?

Accendere mutuo fisso o variabile: cosa conviene di più al momento? Alla luce del nuovo aumento dei tassi di interesse accendere un mutuo a tasso variabile è diventato decisamente meno conveniente. Tra l’altro, all’orizzonte poche speranze per l’Europa di uscire dalla tempesta inflazionistica: per cui questo genere di prodotti creditizi potrebbe diventare ancora più costoso (alcuni analisti ritengono che nel 2023 la rata potrebbe arrivare a crescere di circa 35-40 euro mese dopo mese).

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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