Mutuo casa 2023: tasso fisso meglio del tasso variabile? Analisi

Pubblicato il 23 Aprile 2023 alle 22:37
Aggiornato il: 30 Aprile 2023 alle 12:24
Autore: Guglielmo Sano
Mutuo casa 2023: tasso fisso meglio del tasso variabile? Analisi

Mutuo casa 2023: tasso fisso meglio del tasso variabile? Analisi

Mutuo casa 2023: scegliere un piano di ammortamento con tasso fisso o uno con tasso variabile? Si tratta di una domanda fondamentale per chi vuole acquistare un immobile, soprattutto, in tempi di rialzo dei tassi di interesse come questi. Guardando il trend degli ultimi mesi è chiaro come il fisso rappresenti ancora più del solito l’alternativa più conveniente. Ecco in breve cosa dicono gli analisti.

Mutuo casa 2023: tasso fisso meglio del tasso variabile? Analisi

Mutuo casa 2023: scegliere un piano di ammortamento a tasso fisso o a tasso variabile? Si tratta di una domanda fondamentale per quasi tutti i potenziali acquirenti di un immobile, soprattutto, in tempi di rialzo dei tassi di interesse come questi. A marzo 2023 i mutui a tasso variabile erano più costosi di quelli a tasso fisso. Una situazione praticamente “unica” nella storia: solo un’altra volta negli ultimi decenni, nel settembre 2019, infatti, il tasso medio dei mutui variabili è stato superiore a quello dei mutui fissi (all’epoca 1,14% contro 1,23%).

Situazione più unica che rara

Mutuo casa 2023: una situazione rarissima, dunque, che vede di netto il tasso fisso come la migliore opzione per chi intende acquistare un immobile sottoscrivendo un piano di ammortamento.  In breve, il fisso è tradizionalmente uno strumento più “sicuro” ma più costoso del variabile (soprattutto le prime rate sono decisamente più basse): adesso, però, i mutui fissi sono ancorati a un indice IRS che pone il tasso di interesse al 2,54% mentre i mutui variabili – regolati dall’Indice Euribor a 3 mesi – hanno un tasso di interesse al 3,01%. Tale quadro, tra l’altro, sembra destinato ad aggravarsi considerando che entro giugno la BCE dovrebbe aumentare i rialzi di almeno altri 25 punti base sempre in un’ottica di contrasto all’inflazione (i risultati della stretta si vedono: l’inflazione è scesa al 6,9% a marzo, ottimo risultato anche se lontano dall’ottimale 2%).

Secondo l’ultimo rapporto ABI il tasso medio dei mutui casa a marzo 2023 si è attestato mediamente al 4%: altissimo anche se ancora distante dai livelli toccati nel 2007 quando sfiorò il 6%. Un dato per cui le rate dei mutui a tasso variabile risultano costare il 28% in più rispetto a marzo 2022. Se entro giugno avverrà l’aumento di altri 25 punti base, le rate dei variabili potrebbero crescere del 57% rispetto all’anno scorso. In parallelo, da ottobre 2022, sono rimaste stabili rispetto al trend storico le rate del mutuo a tasso fisso: solo lievi aumenti, insomma, che dovrebbero rimanere tali anche in caso di ulteriore rialzo dei tassi prima dell’estate.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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