Riforma fiscale 2024: Irpef, busta paga. Cosa cambia? I punti

Pubblicato il 4 Agosto 2023 alle 13:28
Aggiornato il: 11 Agosto 2023 alle 13:44
Autore: Guglielmo Sano
Riforma fiscale 2024: Irpef, busta paga. Cosa cambia? I punti

Riforma fiscale 2024: Irpef, busta paga. Cosa cambia? I punti

Riforma fiscale 2024: pace fiscale per debiti con l’erario (fino a 30mila euro?), Irpef a 3 aliquote e Flat Tax, detassazione per tredicesime e straordinari e poi interventi sull’Iva e sul contrasto all’evasione fiscale. Nei prossimi anni potranno essere modulate tutte queste iniziative grazie alla legge delega con cui il Governo Meloni intende rendere il Fisco più equo e razionale. Uno sguardo ai dettagli del provvedimento.

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Riforma fiscale 2024: prosegue l’iter della legge delega

Riforma fiscale 2024: prosegue l’iter della legge delega. Diverse le novità che potrebbero essere articolate nei prossimi due anni grazie all’inquadramento fornito dal provvedimento: innanzitutto, dovrebbe trovare spazio nella versione finale una nuova versione della cosiddetta “pace fiscale”. In pratica, un ampio programma di rientro per quanto riguarda i debiti contratti con l’erario.

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Per come sembra sarà formulata, in realtà, si andranno a sviluppare modalità di “condono” ben collaudate, ossia misure una tantum – dunque, non strutturali – relative al saldo – a condizioni agevolate – di somme dovute all’erario (per importi che potrebbero arrivare fino a 30mila euro). Tuttavia, con la legge delega si vuole preparare il campo per un cambio di prospettiva rispetto al contrasto all’evasione fiscale prevedendo degli strumenti di concertazione che prevengano l’invio delle cartelle esattoriali, quindi, favorire la concertazione e l’adempimento spontaneo degli oneri.

Irpef, busta paga. Cosa cambia? I punti

Riforma fiscale 2024: uno dei capisaldi della legge delega la riduzione delle aliquote Irpef a partire probabilmente già dall’anno prossimo. Ancora solo ipotesi per quanto riguarda le percentuali: gli scaglioni in ogni caso diventeranno 3, 23% fino a 15mila euro, 27% fino a 50mila e 43% oltre i 50mila oppure 23% fino a 28mila, 33% fino a 55mila e 43% fino a 50mila, inoltre, dovrebbe essere individuata una soglia di no tax area uguale per tutti (al momento varia tra dipendenti, pensionati e autonomi).

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Tra le altre misure che dovranno essere parametrate via decreti attuativi poi riduzione dell’Ires – per le aziende è chiaro – in base a quota destinata dalle aziende a innovazione e assunzioni ma anche detassazione di straordinari e tredicesime. Novità si attendono anche sul fronte Iva in primis l’azzeramento sui beni di prima necessità, in particolare, quelli alimentari. L’imposizione dell’imposta dovrebbe essere resa più snella: in generale, dovrebbe essere semplificato tutto il calendario degli adempimenti. Infine, con la riforma fiscale 2024 dovrebbe essere battezzato il quoziente familiare come parametro principe nella determinazione delle tasse da versare: insomma, non più soltanto il reddito ma anche numerosità e composizione del nucleo familiare influenzeranno l’importo delle imposte (lo stesso quoziente, sostituendo l’Isee, dovrebbe essere preso in considerazione per accedere a tutte le agevolazioni attualmente previste per il nucleo familiare).

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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