Pensioni 2024: verso l’esordio di Quota 104. In cosa consisterà

Pubblicato il 18 Ottobre 2023 alle 13:08
Aggiornato il: 25 Ottobre 2023 alle 00:18
Autore: Guglielmo Sano
Pensioni 2024: verso l’esordio di Quota 104. In cosa consisterà

Pensioni 2024: verso l’esordio di Quota 104. In cosa consisterà

Pensioni 2024: con la Legge di Bilancio per il prossimo anno arriva un nuovo strumento di flessibilità in uscita che, tra l’altro, assorbirà tutti quelli attualmente previsti. Si alza la soglia anagrafica per uscire anticipatamente dal lavoro. Uno rapido sguardo alle misure che compariranno in manovra.

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Pensioni 2024: verso l’esordio di Quota 104. In cosa consiste

Pensioni 2024: con la Legge di Bilancio per il prossimo anno arriva un nuovo strumento di flessibilità in uscita che, tra l’altro, assorbirà quelli attualmente previsti. In pratica, dall’anno prossimo Ape Sociale, Opzione Donna e la stessa Quota 103 dovrebbero essere riunite in Quota 104. Con la nuova modalità, in generale, si alza a 63 anni la soglia anagrafica minima per uscire dal lavoro in anticipo (Quota 103 si fermava a 62, Opzione donna oscillava tra 60 e 58). Dovrebbero essere previsti anche degli incentivi per chi sceglie di non sfruttare la suddetta Quota, quindi rimanere al lavoro. Diametralmente, dovrebbe essere imposta una penalizzazione sull’assegno per chi la sfrutta.

Ora, se il requisito legato all’età sarà di fatto uguale per tutti, quello riguardante l’anzianità contributiva, invece, varierà in base alla categoria lavorativa d’appartenenza. Insomma, per la maggior parte dei lavoratori gli anni di contributi maturati per la pensione anticipata dovranno essere 41. Tuttavia, saranno previste delle eccezioni, nel solco di Opzione Donna e Ape sociale: per le lavoratrici ne dovrebbero essere necessari molti di meno, 35 anni di contributi, stessa cosa più o meno per disoccupati, lavoratori “gravosi”, caregiver e invalidi cui ne serviranno 36.

Resta in campo anche la Legge Fornero

Pensioni 2024: nonostante le modifiche al sistema di uscita anticipata dal lavoro resterà in campo anche l’opzione fornita dal meccanismo fissato dalla cosiddetta Legge Fornero. Questo prevede il pensionamento anticipato, a prescindere dall’età anagrafica, con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. Inoltre, sempre in base alla medesima normativa, coloro che hanno versato almeno 12 mesi di contribuzione prima di compiere 19 anni, i cosiddetti “precoci”, possono uscire anticipatamente dal lavoro, invece, con 41 anni di contributi.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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