Multe non pagate: quando scattano pignoramento e fermo? I casi (aggiornamento 10 MARZO)

Pubblicato il 10 Marzo 2024 alle 07:09 Autore: Guglielmo Sano

Multe non pagate: possono scattare anche misure molto gravi se la contravvenzione diventa una cartella esattoriale

Multe non pagate: quando scattano pignoramento e fermo? I casi

Ultime notizie Multe non pagate: quando scattano pignoramento e fermo? I casi (aggiornamento 10 Marzo)

Multe non pagate: possono scattare anche misure molto gravi se la contravvenzione diventa una cartella esattoriale. Multe non pagate: cosa succede? Se non si paga una contravvenzione seguita alla violazione di una norma del codice della strada possono scattare anche pignoramento e fermo amministrativo. Nei casi più gravi il mancato pagamento di una multa può portare ad avere un’ipoteca sulla casa. Una panoramica veloce sul tema.

Assegno inclusione 2024: quando può essere tolto? I casi

Multe non pagate: cosa è previsto?

Multe non pagate: cosa succede? Quando non si paga una multa emessa a seguito della registrazione di una violazione del codice della strada entro 60 giorni dalla notifica viene avviata la procedura che, in breve, trasforma la multa in una cartella esattoriale. In pratica, soprattutto se l’importo è elevato, trascorso questo periodo il Comune iscrive tale somma a ruolo. Dunque, entro 5 anni dal giorno della violazione l’Agenzia delle Entrate-Riscossione procede all’inoltro della cartella. A quel punto sull’importo della multa peseranno anche maggiorazioni a titolo di sanzione, interessi, aggio e spese di notifica. È a questo punto allora che l’agente di riscossione mette in opera tutte le misure previste per il recupero del credito contratto con l’erario.

Quando scattano pignoramento e fermo amministrativo?

Multe non pagate: se si arriva alla fase in cui la multa è ormai “diventata” cartella esattoriale (la prescrizione delle multe scatta dopo 5 anni dalla violazione), come per tutti gli atti che prevedono il recupero del credito, le strade sono sostanzialmente due. La prima è quella che porta all’avvio delle misure cautelari, fermo amministrativo e ipoteca su immobili, la seconda quella che prevede una misura esecutiva come il pignoramento.

Detto ciò, il fermo amministrativo – l’auto non può circolare e nemmeno essere rottamata o venduta – in linea di massima scatta solo se il debito diventa molto alto. La misura deve essere notificata al debitore 30 giorni prima, così da dare il tempo di saldare il debito o avviare un piano di rateizzazione e pagare la prima rata della dilazione. In caso di multe non pagate, come si scriveva, può scattare anche il pignoramento di stipendio, pensione o deposito sul conto corrente. Solo quanto depositato sul conto corrente può essere pignorato per intero mentre per stipendio e pensione la riscossione non può eccedere il limite del quinto (minimo vitale). Il pignoramento della casa può avvenire solo nel caso in cui il debito accumulato arrivi a 120mila euro: quindi, difficilmente scatta per le sanzioni successive ad una violazione del codice della strada. Stesso discorso per l’ipoteca: la procedura viene avviata solo in caso di debito superiore ai 20mila euro, un importo che difficilmente viene maturato non pagando una multa stradale.

In una precedente versione dell’articolo era stata riferita una cifra errata rispetto ai limiti del debito che fanno scattare l’ipoteca. L’imprecisione è stata rapidamente corretta.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
Tutti gli articoli di Guglielmo Sano →