Bolivia, Evo Morales confermato presidente

Pubblicato il 9 Dicembre 2009 alle 09:35 Autore: Redazione

I risultati elettorali parlano di un successo che, a partire dalla riconferma della fiducia nell’operato del governo e del presidente, premia un’avanzata del Mas ed un’affermazione dei suoi candidati nella gran parte dei collegi del paese. La vittoria è netta a Cochabamba (centro del paese), Oruro (ovest), Potosì (sudest) e c’è un’avanzata anche in regioni quali Beni, Pando, Santa Cruz, Tarija, le regioni della cosiddetta “mezza-luna”, protagoniste delle rivolte “autonomiste” dei mesi passati, organizzate dall’opposizione che qui mantiene una significativa presenza. Decisivo per la vittoria il voto della capitale La Paz (ovest) e a El Alto(ovest), città simbolo della lotta durante le tumultuose giornate della “guerra del gas”. Tra i fattori che hanno permesso al Mas di crescere nei consensi c’è anche l’impegno da parte della Cob (Central Obrera Boliviana – il sindacato dei lavoratori della Bolivia), che ha deciso di rinviare il suo congresso a dopo le elezioni per impegnarsi in prima linea nella campagna elettorale a favore di Morales, fermo restato il divieto per i suoi dirigenti di candidarsi alle elezioni.

«Voglio ringraziare il democratico processo decisionale, la Bolivia dimostra ancora una volta il proprio impegno a favore della democrazia e per una rivoluzione culturale al servizio del popolo», ha dichiarato Morales appena eletto dal palco del palazzo presidenziale, nella storica Piazza Murillo, straripante di sostenitori. Anche il Fondo Monetario Internazionale ha riconosciuto il buon esito della politica economica di Morales, che ora deve tener fede alle promesse della campagna elettorale quali aiuti alla maternità, all’educazione, ai settori rurali; un computer per ognuno dei 135.000 maestri; la costruzione ed il lancio del satellite Tupak Katari; l’industrializzazione del litio che si trova nel “salar de Uyuni”; la creazione di un’assistenza sanitaria per tutti ed una specifica assistenza agricola per i contadini; la costruzione di strade e centrali idroelettriche. Misure queste rese possibili dal prevedibile aumento di risorse dovuto all’incremento del costo delle materie prime.

L’astensione è stata del 6% circa mentre le schede nulle e quelle bianche erano dell’ordine del 2%, su 5,1 milioni di cittadini iscritti alle liste elettorali: segno questo di una ritrovata partecipazione alla vita politica del paese, dopo il ritorno alla democrazia del 1985. Tutto questo fa sentire Morales forte della giustezza della sua politica, che vuole continuare a sviluppare. «Ora – ha dichiarato – abbiamo una enorme responsabilità: accelerare ed approfondire questo processo di cambiamento politico, culturale, economico che ha ottenuto un appoggio di più del 60%. E’ un progetto non solo di un partito, ma di tutto il popolo».

 

di FRANCESCO MARINGIÒ

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