Separazione carriere magistrati: cosa comporta? Analisi veloce

Pubblicato il 23 Luglio 2025 alle 03:49 Autore: Guglielmo Sano
Separazione carriere magistrati

Separazione carriere magistrati: cosa comporta? Analisi veloce

Separazione carriere magistrati: continua l’iter della riforma dopo l’approvazione incassata alla Camera lo scorso gennaio. La misura è stata approvata dal Senato con 106 voti favorevoli (61 quelli contrari, 11 gli astenuti). Altri due passaggi parlamentari attendono il disegno di legge che imponendo una modifica costituzionale (in particolare l’articolo 102) dovrà passare anche il vaglio di un referendum (senza quorum) previsto dalla maggioranza per la primavera del 2026.

Separazione carriere magistrati: di cosa si tratta?

Separazione carriere magistrati: di cosa si tratta? È la misura al centro del cosiddetto ddl Nordio presentato il 13 giugno 2024. La riforma mira appunto a impedire che magistrati requirenti (pubblici ministeri) possano passare al ruolo di giudicanti (quelli che emettono sentenze) e viceversa. Perché operare tale modifica? I sostenitori sostengono che tale misura favorirebbe una maggiore imparzialità del giudicante che talvolta sarebbe eccessivamente “influenzato” dal requirente per via dell’appartenenza alla medesima categoria professionale.

Invece, per i detrattori la separazione delle due funzioni favorirebbe la nascita di corporativismi oltre che l’appiattimento delle posizioni dei requirenti su quelle degli organi di polizia (l’argomento per cui si creerebbe la figura del “super-poliziotto”). Da sottolineare in ogni caso che il passaggio da una funzione all’altra è già fortemente limitato (consentito una sola volta nell’arco della carriera, obbligo di cambio sede) dalle riforme di recente approvazione che prendono il nome degli ex Guardasigilli Castelli e Cartabia. Modifiche che hanno reso sempre più rari nel corso degli ultimi anni i passaggi da giudicante a requirente (5 nel 2019, 10 nel 2020, 15 nel 2021 e 8 nel 2022) e viceversa (19, 15, 16 e 17).

Cosa comporterebbe? I punti chiave

Separazione carriere magistrati: cosa comporterebbe più nel dettaglio l’intera proposta di riforma? I punti nodali chiave:

  • Si propone di istituire concorsi distinti per magistrati requirenti e giudicanti. In breve, si dovrà scegliere all’inizio della carriera se fare parte dell’una o dell’altra categoria (oggi è previsto un unico canale di accesso).
  • Si istituirebbero due distinti organi di autogoverno (un Consiglio superiore dei requirenti e uno dei giudicanti)
  • I componenti del Consiglio superiore della magistratura verrebbero eletti tramite sorteggio a partire da elenco redatto dal Parlamento. Un terzo dei membri del sarebbe scelto tra avvocati ed eminenti esperti di diritto, i rimanenti tra magistrati sia giudicanti che requirenti.
  • Si vuole costituire un’Alta corte disciplinare che si occuperà di valutare le decisioni dei magistrati (attualmente è una delle funzioni del Csm). Tre verrebbero eletti dal Presidente della Repubblica gli altri 12 sarebbero estratti a sorte.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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