A metà del guado: il punto sui ricorsi elettorali in Piemonte

Pubblicato il 18 Ottobre 2010 alle 09:16 Autore: Andrea Carapellucci

Veniamo ora alle date, alle prossime tappe in senso cronologico.

Quando si concluderà il riconteggio? Quando giungerà la sentenza definitiva del T.A.R.? I giudici hanno concesso una ulteriore proroga di 25 giorni. Verosimilmente, quindi, non prima di un mese.

E il Consiglio di Stato, quando si pronuncerà sulla sentenza parziale? L’udienza è fissata per martedì 19 ottobre, ma alcune delle parti (in buona sostanza: i legali del centrosinistra) hanno chiesto di rinviarla per attendere l’esito del riconteggio. Se venisse accolta l’istanza di rinvio – ma il centrodestra ha annunciato che si opporrà – la decisione potrebbe slittare ai primi di dicembre (dipende dai calendari già stabiliti delle udienze del Consiglio di Stato, anche se i ricorsi elettorali godono – in generale – di precedenza). Ai primi di dicembre sarà già intervenuta, probabilmente, la sentenza definitiva del T.A.R., che potrebbe essere impugnata con la richiesta al Consiglio di Stato di “riunire” la decisione dei due appelli in una sola decisione.

A dicembre potrebbe però giungere anche altre, importanti decisioni. Sono infatti attese le sentenze del giudice penale sulle presunte firme false presentate dalla lista di Michele Giovine (Pensionati per Cota) e quella del giudice civile sulla relativa “querela di falso” (rinviamo per un approfondimento ai precedenti articoli sul tema). Non va dimenticato, infatti, che è stata contestata l’ammissione di numerose liste, oltre a quelle di Scanderebech e dei Consumatori, sui quali è già intervenuta una decisione del T.A.R.

Prima di concludere, una breve parentesi. Chi paga il riconteggio? La questione è stata al centro del dibattito pubblico per lunghe settimane. Il T.A.R. si è da poco pronunciato sul punto, con una apposita ordinanza. Sono state respinte tesi “estreme” secondo le quali il denaro necessario avrebbe dovuto essere anticipato dai ricorrenti (Bresso e il centrosinistra) o dai “soccombenti” (Scanderebech e Consumatori). I giudici hanno decisio che il riconteggio si configura come una “verificazione in senso tecnico”, cioè un’attività materiale di accertamento che l’Amministrazione è tenuta a prestare per assistere il giudice nelle sue decisioni: di conseguenza, il Ministero della Giustizia pagherà gli straordinari dei magistrati e dei cancellieri. Il Ministero dell’Interno quelli dei finanzieri (che dipendono dall’Economia, ma non per i servizi di ordine pubblico, come la sorveglianza alle schede elettorali). La Regione pagherà le spese di “movimentazione, custodia e vigilanza” delle schede. A ciascuno il suo.

Questi i fatti. Ai lettori diamo appuntamento all’indomani delle prossime decisioni del T.A.R. e del Consiglio di Stato per un nuovo aggiornamento.


Andrea Carapellucci, analista giuridico di TP, si è laureato in Giurisprudenza all’Università di Torino ed è dottorando in Diritto amministrativo presso l’Università degli Studi di Milano.

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L'autore: Andrea Carapellucci

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