5 Stelle, analisi di un successo (III parte)

Pubblicato il 9 Giugno 2012 alle 17:57 Autore: Matteo Patané
m5s

È in questo scenario che si deve collocare il risultato del MoVimento 5 Stelle, capace di arrivare al 17,5% sia come formazione sia – con appena qualche decimale in meno – come candidato. Un valore di tutto rispetto, che complice la frammentazione del centrodestra consentiva alla formazione grillina di arrivare al secondo turno; un valore, considerati i movimenti delle altre liste, proveniente eminentemente dalle rovine del centrodestra, che se pure non al governo cittadino anche a Mira risente del difficilissimo momento nazionale.

Tra il primo turno di votazioni ed il ballottaggio il numero di voti validi è sceso di circa 3.000 unità; a fronte di questo dato il candidato di centrosinistra Carpinetti ha visto il proprio consenso scendere da 7.848 voti a 7.334, una perdita secca che evidenzia un flusso in uscita – in prevalenza verso l’astensione – non compensato da ingressi provenienti da altre formazioni.
Al contrario Maniero del M5S passa da 3.169 voti a 8.102, surclassando il proprio avversario e vincendo dunque la competizione elettorale. La chiave della vittoria di Maniero si trova proprio nella capacità di essere riuscito ad attrarre voti in maniera trasversale ben oltre lo schieramento che lo aveva sostenuto al primo turno. La forte astensione tra primo e secondo turno impedisce, a meno di analisi dal valore comunque statistico, di cogliere se Maniero abbia potuto anche contare su votanti che al primo turno non si erano recati alle urne; in ogni caso ha saputo attrarre a sé le preferenze tanto del centrodestra e del centro quanto delle liste civiche, arrivando così allo storico risultato di far cambiare colore, per la prima volta nella storia repubblicana, al comune di Mira.

Contrariamente ad altre realtà, non vi sono stati casus belli dal punto di vista amministrativo che abbiano avvantaggiato il MoVimento 5 Stelle, come nel caso delle centrali a biomasse di Budrio o gli scandali di Comacchio o Parma. Il centrosinistra, semplicemente, è a Mira formazione di maggioranza relativa, finora vincente a causa della forte polarizzazione tra destra e sinistra che in qualche modo congelava i blocchi elettorali; l’introduzione di un terzo componente estraneo a questa logica, in ogni caso credibile nella sua proposta elettorale, non considerato a causa della sua giovane storia come avversario – e quindi invotabile – e anzi utilizzabile come grimaldello per scardinare l’odiata formazione avversa è stato il fattore destabilizzante che in ultima analisi ha generato questo avvicendamento ai vertici comunali.

Risultato delle elezioni
amministrative 2012 a Parma (PM)

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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