L’onda rosa è arrivata

Pubblicato il 22 Giugno 2012 alle 11:21 Autore: Matteo Patané
onda rossa

Tra gli sconfitti della tornata elettorale anche il centro di Bayrou, che vede fallire nei pochissimi seggi conquistati il sogno di fornire un’alternativa al bipolarismo che da sempre caratterizza la politica francese.
Se quattro seggi ottenuti dalle due liste centriste sono da considerarsi come una sconfitta, i due seggi conquistati dal FN sono al contrario un risultato di portata storica: per la prima volta il partito di estrema destra entra in parlamento, grazie a due elezioni in una delle aree tradizionalmente più a destra del Paese, il sud-est costiero. Non altrettanto positive le prestazioni nell’altra parte della Francia dove il FN raccoglie numerosi consensi, il nord-est, dove la formazione della Le Pen non è riuscita ad eleggere rappresentanti.

Passando alle formazioni di centrosinistra, queste appaiono tutte in crescita, in termini di seggi, rispetto al 2007, mostrando un successo generalizzato a livello di maggioranza presidenziale e non riferito ad un singolo partito. Questa crescita anche piuttosto omogenea in termini percentuale è spiegabile naturalmente con gli accordi di coalizione al ballottaggio, che hanno visto sostegni reciproci negli scontri contro la destra e vere e proprie cessioni dei seggi per abbandono del ballottaggio negli scontri tra esponenti della medesima coalizione.
Geograficamente, il centrosinistra è dominante in tutta l’area occidentale del Paese (il sud-ovest pirenaico in particolare) e nel nord-est. Non sono tuttavia da trascurare le vittorie ottenute nell’area parigina, della Lorena e del Rodano, che mostrano una capacità di penetrazione assolutamente degna di nota in territori storicamente più legati alla destra.
L’unico neo della prestazione del centrosinistra riguarda forse proprio il suo partito principale: per quanto con 280 seggi il PS sia di gran lunga il primo partito, per quanto aumenti del 50% il risultato del 2007, c’è forse un senso di occasione sprecata. Conteggiando i ballottaggi in cui era primo partito al termine del primo turno e sommandoli ai seggi conquistati già nella prima tornata di votazione, per il PS 287 seggi era forse il risultato minimo atteso, con previsioni forse troppo ottimistiche che si spingevano fino ai 300 seggi. Al PS è mancata quella forza propulsiva che nel 2007 gli permise di conquistare diversi seggi al ballottaggio partendo anche da dei -10% dopo il primo turno, un quid che avrebbe trasformato una vittoria in un trionfo.

Risultati delle elezioni legislative 2012
aggregati per dipartimento

Essendo il sistema francese un maggioritario a doppio turno, il peso e l’importanza dei candidati assume un valore spesso determinante nell’assegnazione di un seggio; al tempo stesso, l’elezione o la mancata elezione di un esponente di peso di questo o quel partito spesso può trasformare una sconfitta in una vittoria o viceversa.
Diventa quindi importante una panoramica sul risultato dei principali esponenti della politica francese.

In primo luogo, si registra un’approvazione piena per la squadra di governo voluta da Hollande: nessuno dei ministri, infatti, è stato bocciato nella competizione elettorale – cosa che da prassi comporta le dimissioni dal ruolo di governo. In particolare, il Primo Ministro Jean-Marc Ayrault aveva già ottenuto l’elezione al primo turno nella 3° circoscrizione della Loire-Atlantique.
Tra gli altri esponenti del PS, fa sicuramente scalpore la disfatta di Ségolène Royal al ballottaggio nella 1° circoscrizione della Charente-Maritime ad opera del dissidente PS Falorni, sostenuto tra gli altri dalla première dame: una sconfitta bruciante per la candidata all’Eliseo 2007, e la fine delle sue ambizioni di presidenza dell’Assemblea Nazionale.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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