L’Europa è in guerra?

Pubblicato il 5 Luglio 2012 alle 19:14 Autore: Matteo Patané

L’Europa è in guerra?

 

La guerra è un evento sociale e politico generalmente di vaste dimensioni che consiste nel confronto armato fra due o più soggetti collettivi significativi. Il termine “guerra” deriva dalla parola “gwarra” dell’alto tedesco antico, che significa “mischia”. Nel diritto internazionale, il termine è stato sostituito, subito dopo la seconda guerra mondiale, dall’espressione “conflitto armato” applicabile a scontri di qualsiasi dimensioni e caratteristiche.

Si giunge alla guerra quando il contrasto di interessi economici, ideologici, strategici o di altra natura non riesce a trovare una soluzione negoziata, o quando almeno una delle parti percepisce l’inesistenza di altri mezzi per il conseguimento dei propri obiettivi.


La guerra è preceduta da: 

  • un periodo di tensione, che ha inizio quando le parti percepiscono l’incompatibilità dei rispettivi obiettivi;
  • un periodo di crisi, che ha inizio quando le parti non sono più disponibili a trattare tra di loro per rendere compatibili tali obiettivi.

Nei periodi di tensione e di crisi si sviluppa l’attività politica e diplomatica di tutta la comunità internazionale per evitare il conflitto: in tali periodi, le forze armate giocano un ruolo rilevante nel dimostrare la credibilità e la determinazione dello Stato, con lo scopo deterrente di rendere evidente all’antagonista la sproporzione fra l’obiettivo da conseguire e il costo, sociale e materiale, di una soluzione militare. La guerra quindi può essere evitata quando ambedue i contendenti percepiscono questo sfavorevole rapporto.


Carl von Clausewitz, nel suo libro Della guerra, compie un’analisi del fenomeno: “La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi” e “La guerra è un atto di forza che ha lo scopo di costringere l’avversario a sottomettersi alla nostra volontà.”

La guerra in quanto fenomeno sociale ha enormi riflessi sulla cultura, sulla religione, sull’arte, sul costume, sull’economia, sui miti, sull’immaginario collettivo, che spesso la cambiano nella sua essenza, esaltandola o condannandola.

Le guerre sono combattute per il controllo di risorse naturali, per risolvere dispute territoriali e commerciali, per motivi economici, a causa di conflitti etnici, religiosi o culturali, per dispute di potere, e per molti altri motivi. In Europa non si sono più combattute guerre per motivi religiosi dal 1648, anno della pace di Vestfalia che chiuse la guerra dei trent’anni.
Con queste parole Wikipedia introduce il termine “guerra”, una condizione in cui l’Europa – per lo meno l’Europa occidentale – non si trova più nominalmente dalla caduta di Hitler e la fine del secondo conflitto mondiale.
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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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