Quell’ennesima ricandidatura, insita nel berlusconismo d’assalto.

Pubblicato il 23 Luglio 2012 alle 11:40 Autore: Livio Ricciardelli

-Infine l’aspetto forse più dirimente: se la genialità di Napolitano consiste anche nell’aver fatto capire a Berlusconi, pur non essendoci un cavillo formale, che non era il caso la sua permanenza a Palazzo Chigi è anche vero che la candidatura perenne di Berlusconi alle elezioni politiche, dal 1994 ad oggi, è qualcosa di assolutamente insito nel berlusconismo d’assalto. La sua discesa in campo non può che essere legata alla costante prova elettorale in grado di assegnargli la premiership. E qualsiasi retroscena o dietrologia politicante su ipotetici esecutivi di salvezza nazionale con “Silvio Ministro” non reggono alla prova dei fatti.

In questa luce la notizia non sta tanto nell’ennesima candidatura di Berlusconi. Me nell’aver smentito, com’era prevedibile, il suo lento addio dalla scena.

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L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
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