Dialoghi impossibili: la costituzione per principianti

Pubblicato il 9 Agosto 2012 alle 12:05 Autore: L Undici
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Saliamo a bordo del Freccia Rossa, tanto efficiente quanto costoso. E sempre zeppo di gente. A prezzo pieno e a prenotazione obbligatoria ci sono “solo posti in piedi”, per citare Carlo Verdone. O è lui che cita la realtà dell’ufficio prenotazioni di Trenitalia?
Comunque ci fanno salire sul treno, anche se già stipato di viaggiatori, e finiamo nella carrozza ristorante. Lì, in quattro intorno ad un tavolino, dividendo un espresso inespressivo o un sottovuoto di trenette al pesto , puoi fare incontri ravvicinati del quarto tipo e ascoltare conversazioni più o meno interessanti.

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La firma della Costituzione italiana

E allora eccoli, entrambi riconoscibili e famosissimi. Il più giovane, bresciano, ex-fornaio, deejay, scrittore, attore, personaggio televisivo,donnaiolo, giramondo, molto popolare, lo chiameremo F, come frivolo. L’altro, più che vecchio, immortale, il “Divo” della politica italiana, padre costituente, un nome da imperatore reso simpatico da un cognome che è un vezzeggiativo. Per comodità lo chiameremo A, come anziano. Ascoltando il loro dialogo abbiamo capito più cose della realtà che stando a casa a studiare e ad ascoltare la radio.

F. “… Quando domani mattina racconterò questa situazione in radio, non ci crederà nessuno, seduto davanti alla storia della Repubblica italiana!”
A. “La pregherei di non far parola di questo incontro.”
F. “Massì, la capisco. Anche io viaggio molto in treno o sui mezzi pubblici, sono uno normale io, e mi capita di farmi riconoscere dalla gente, persone, soprattutto donne, anche simpatiche, e spesso mi chiedono “Puoi salutami per radio?” Ecchepalle! Certo che non posso, altrimenti la mia trasmissione sarebbe fatta solo di saluti e nomi. Ma lei lo sa chi sono io? Ha letto qualche mio libro? Mi ha mai sentito al mattino? Ora ho anche un programma in Tv. E ha visto qualche film in cui recitavo? Ne ho girati diversi … A proposito, ma il film di Sorrentino l’ha scritto lei? E’ perfetto. La sua vita. Non l’ha visto?”

Il numero Uno del gruppo TNT

Il numero Uno c’è sempre stato e sa tutto

A. “Se vuole arrivare vivo alla mia età parli meno, ascolti molto, si segni tutto e risponda a tono. Si scriva chi ha detto cosa, dove, quando e a chi. Per questo, probabilmente so più io di lei che lei di me. E non ho visto nemmeno un suo film e non ho letto nessun suo libro. E aggiungo “Guerre puniche a parte, nella mia vita mi hanno accusato di tutto.” Se lo faccia bastare.’”

F. “Che figo che è lei, è il Numero 1, proprio come quello di Alan Ford. Sa, tirava fuori il libricino nero e trovava info su chiunque. E dopo, la persona che aveva davanti finiva per fare esattamente quello che gli veniva domandato dal Numero 1, comprese cose che non avrebbe mai creduto possibile accettare di fare. Ma non ha una scorta?”

A. “E a me, chi mi ammazza…”
F. “Guardi ho vissuto a Roma, a Parigi, a Barcellona, a Milano, a New York… Se lei fosse un senatore americano … Lei è un senatore, vero?”
A. “A vita.”
F. “Come un ergastolo.”
A. “Il potere logora chi non ce l’ha.”
F. “Grande! Qua è un po’ che non la si vede. Se lei fosse americano, un ex presidente, sarebbe sempre in giro a parlare, a raccontare,  conferenze, convegni… ”
A. “Non mi vedrà lei, ma sto proprio andando a fare un intervento sull’importanza della nostra carta costituzionale. Mi chiamano spesso, ma ormai ho perso il gusto.”

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