Contro lo Stato ladro e Berlusconi. Show di Giannino in Versilia

Pubblicato il 17 Agosto 2012 alle 19:07 Autore: Carlandrea Poli
giannino

Possiamo considerarlo un momento cruciale nel messaggio narrativo di Giannino. Lui, cinquantenne padre preoccupato per quale paese lascerà ai figli sembra non voler proporsi in questa prima fase alla stregua di lady Thatcher vs i minatori improduttivi. Si allontana dal turbocapitalista Mitt Romney, quello che godeva da manager nel licenziare centinaia di dipendenti per salvare aziende vicine al crack. A ben vedere quella di Giannino non ha le sembianze di una destra economica. “Tagliare le tasse non è né di destra né di sinistra” sintetizza, escludendo fra le altre cose che il suo progetto possa rappresentare una scialuppa di salvataggio per la politica tradizionale. Casini & co. sono avvertiti.

Il suo ingroup (il termine col quale gli psicologi sociali denominano la tecnica di inclusione in gruppo da parte di un leader), conseguentemente, è potenzialmente sterminato. La sua è la battaglia che si rivolge a tutte le fasce di contribuenti, perché in troppi hanno soffiato sulla “divisione sociale, facendo credere che i lavoratori autonomi fossero degli evasori”.

Lui dà il buon esempio: nelle sue attività imprenditoriali extragiornalistiche preferisce conferire il 72% dei suoi utili allo Stato in tasse e imposte, piuttosto che andarsene in Svizzera. E pur deprecando gli effetti della sentenza di sospensione dell’attività produttiva all’Ilva di Taranto rifiuta di vellicare gli istinti anti-magistratura dell’elettorato moderato: “In nessun paese al mondo si esce dall’acciaio per mano di un giudice penale. Questo è lo Stato di Diritto che assicuriamo per attrarre investitori stranieri? Detto questo, rispetto il GIP e non voglio polemizzare con la magistratura a differenza di quanto avvenuto negli ultimi vent’anni”.

Altra stoccata antiberlusconiana, nuova risposta impacciata della folla. Ma a Giannino non interessa più entrare nelle simpatie di Berlusconi, bensì del suo elettorato in fuga. Che a villa Bertelli tributa una grande sintonia nell’unica grande polemica del Giannino aspirante premier, quella contro il fisco.

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L'autore: Carlandrea Poli

Nato a Prato il 27/06/1987 giornalista pubblicista, ha cominciato a collaborare con alcune testate locali della sua città per poi approdare al Tirreno. Appassionato delle molte sfaccettature della politica, ha una predilezione per la comunicazione, l'economia e il diritto. Adora il neomonetarismo, l'antiautoritarismo della scuola di Francoforte e prova a intonare nel tempo libero con scarso successo le canzoni di Elisa Toffoli. Su Twitter è @CarlandreaAdam
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