Non vorrei essere lo Spin doctor di Romney…

Pubblicato il 18 Settembre 2012 alle 20:57 Autore: Francesco Modaffari
romney

“E’ più facile vendere un auto che un candidato…infatti, mentre la prima non parla, il secondo, invece, in campagna elettorale, con le sue dichiarazioni, è capace di rovinare tutto ciò che di buono si è costruito.” Parole e musica di Joe Napolitan, il padre dei consulenti politici. Probabilmente, e forse non potrebbe essere diversamente, ciò è quanto ha pensato lo Spin doctor di Mitt Romney, Stuart Stevens, il quale, per via di un’uscita sbagliata del suo “prodotto”, rischia di vedere mandato per aria un buon lavoro condotto sino ad oggi.

 

E sì, perchè il mestiere dello Spin doctor è davvero un lavoro difficile, dispendioso. Se è vero che un candidato alla corsa alla Casa Bianca, durante una campagna elettorale perde mediamente 9-10 kg, uno Spin doctor che si trova a dover combattere contro delle “gaffe” clamorose del suo “cliente”, rischia di restarci secco sul momento. L’obiettivo finale è uno soltanto: far sì che il giorno delle elezioni, l’elettore vada nella cabina elettorale e voti per il mio “prodotto”. Fino a quel giorno, fino a quel momento, un solo minimo passo falso può essere deleterio, può mandare per aria tutto ciò che di buono si è cercato di costruire durante una dura campagna elettorale.

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Durante una campagna elettorale, possiamo capirlo bene, un candidato è sottoposto ad uno stress non indifferente. Ieri, probabilmente, Mitt Romney non ha retto più, e si è lasciato scappare alcune dichiarazioni che, a detta degli esperti, rischiano seriamente di compromettere la sua elezione a Presidente degli Stati Uniti d’America:

“Non mi preoccupo di quel 47% dei cittadini (gli elettori di Obama) che dipende dal governo per sopravvivere e pensa di aver diritto all’assistenza sanitaria, al cibo ed alla casa. Si tratta di gente che non ha neppure da pagare la tassa sul reddito.”

Dichiarazioni forti, pesanti, che rischiano di pesare come un macigno per il mormone sfidante di Obama. Gli elettori americani perdoneranno questa ennesima, forse più pesante, “gaffe romneyana”? A Novembre sapremo…nel frattempo, ci sentiamo di dire che: “Non vorremmo essere lo Spin doctor di Mitt Romney”.

 

L'autore: Francesco Modaffari

Nato a Cosenza il 10 febbraio 1987, è laureato in Scienze Politiche presso l'Università della Calabria. Attualmente sta conseguendo la laurea magistrale in Comunicazione e consulenza politica presso l'Università "Cesare Alfieri" di Firenze. Appassionato di politica, predilige occuparsi delle strategie di marketing elettorale.
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