La polpetta avvelenata di Berlusconi

Pubblicato il 26 Settembre 2012 alle 17:02 Autore: Matteo Patané

Da alcuni giorni la corsa alle primarie del centrosinistra ha un nuovo e ingombrante – pur indiretto – protagonista, nella persona dell’ex-Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Nel corso di un’intervista condotta dal direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti sulla nave Divina della MSC, infatti, Silvio Berlusconi ha infatti dichiarato:

Dall’altra parte si è verificato un fatto positivo… Renzi, che ha cominciato un giro d’Italia con degli interventi che sotto la sigla del Partito Democratico, invece portano avanti le nostre idee, esattamente le nostre idee. E questo ci fa piacere, perché se accadesse un miracolo, che cioè Renzi vincesse le primarie, e fosse lui il leader del Partito Democratico, si verificherebbe in Italia questo miracolo, che finalmente il Partito Comunista Italiano, che ha tante volte cambiato nome ma non ha mai cambiato modo e concezione, diventerebbe un partito socialdemocratico; che è qualcosa che è avvenuto in Inghilterra, in Germania tanti anni fa e che purtroppo in Italia, invece, non è ancora avvenuto. Quindi, tanti auguri a Matteo Renzi.

Indipendentemente da quanto Renzi possa essere o meno ascrivibile all’ideologia socialdemocratica, è evidente che l’affermazione di Berlusconi non potrà non avere ripercussioni di vasta portata sulla percezione di Renzi presso il cosiddetto popolo delle primarie, ed è altrettanto evidente che un esperto di comunicazione come l’ex-premier non possa non essere consapevole dell’effetto che le sue parole avrebbero prodotto.

Berlusconi e Renzi

Di primo acchito ci si ritrova di fronte ad un vero e proprio endorsement, o quantomeno ad una spassionata dichiarazione di tifo: Berlusconi si augura che vinca Renzi, per una serie di motivazioni spiegate nell’intervista. Berlusconi non sconfina – formalmente – nel campo avverso, non dichiara un appoggio diretto al sindaco di Firenze, ma si limita ad esprimere una legittima preferenza su chi vorrebbe vedere vincente alle primarie.
Silvio Berlusconi, tuttavia, non è un comune cittadino ed elettore di centrodestra: si tratta del leader de facto dello schieramento conservatore italiano, nonché possibile candidato alla Presidenza del Consiglio alle elezioni politiche del 2013, nonché, infine, dell’uomo che è riuscito a spaccare ideologicamente l’Italia in due da ormai un ventennio.
Nell’ottica di questo duplice ruolo politico attivo e passivo, la preferenza per Renzi come deve essere intesa? Come la miglior persona di centrosinistra che un elettore di centrodestra possa trovarsi al Governo, o come la miglior persona che un candidato premier di centrodestra possa trovarsi di fronte in campagna elettorale?

L’appoggio di Berlusconi a Renzi, in effetti, ha molte caratteristiche della polpetta avvelenata: per un candidato alle primarie del centrosinistra parole di encomio da parte del “nemico storico” sono assolutamente deleterie, certamente non aiutano la campagna elettorale di Renzi alienandogli le simpatie di chi ora si ritrova a vederlo troppo vicino al centrodestra.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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