Vendola, il bersaniano. Oppure Nichi

Pubblicato il 7 Ottobre 2012 alle 00:01 Autore: Carlandrea Poli

Vendola è il primo a non ritenere vincente il suo “oppure”? Si può evitare il solito scoglio dei sondaggi e delle previsioni. Sappiamo che la sua candidatura parte dalla preferenza di un 13% di elettori del centrosinistra e che in passato lui per primo, Pisapia, Doria, Zedda sono stati capaci di scardinare il gioco dell’establishment del Pd rovesciando le ambizioni di chi si sentiva già sindaco o presidente di Regione per avere la tessera del partito più grande.

Il rapporto stretto col segretario del Pd potrebbe danneggiare la campagna di Vendola

A voler dare un’inquadratura nuova alla competizione, la qualità del “framing” da manuale del buon leader politico, Vendola avrebbe due carte per far decollare la sua candidatura alla premiership. Ovvero per essere anti-bersaniano, anti-renziano e cool ad un tempo: 1) In Puglia è riuscito due volte su due a sconfiggere un politico non vagamente dalemiano, ma appoggiato direttamente dal leader maximo nella terra politica proprio di D’Alema, altro che Renzi; 2) Una volta vinte le elezioni la sua coalizione di centrosinistra – al netto delle inchieste della magistratura sulla sanità – ha macinato risultati con pragmatismo e offrendo una narrazione alternativa e di sinistra ad una Regione piuttosto simpatizzante per le forze moderate.

Impastare questi due ingredienti con i temi che arriveranno nella quotidianità politica, insieme ad un programma di governo, darebbe serie chance a Vendola di giocare per accedere al secondo turno, magari contro Renzi – del quale ripudia la strizzata d’occhio al free market – magari contro Bersani – il “simpatico socialdemocratico” del quale dovrebbe iniziare a disprezzare qualcosa.

A patto ovviamente che l’obiettivo di Nichi sia competere per vincere e non per trattare con comodità il dopo primarie col leader apparentemente più forte. In quel caso il suo “oppure” deperirebbe facilmente per trasformarsi in un tema sospeso dell’alternativa, nell’ennesimo “vorrei ma non posso” della sinistra italiana.

 

 

 

L'autore: Carlandrea Poli

Nato a Prato il 27/06/1987 giornalista pubblicista, ha cominciato a collaborare con alcune testate locali della sua città per poi approdare al Tirreno. Appassionato delle molte sfaccettature della politica, ha una predilezione per la comunicazione, l'economia e il diritto. Adora il neomonetarismo, l'antiautoritarismo della scuola di Francoforte e prova a intonare nel tempo libero con scarso successo le canzoni di Elisa Toffoli. Su Twitter è @CarlandreaAdam
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