In Sassonia-Anhaldt resiste la CDU

Pubblicato il 24 Marzo 2011 alle 00:33 Autore: Matteo Patané

Sotto il profilo della partecipazione, le elezioni 2011 hanno segnato una forte inversione di tendenza rispetto al 2006, facendo segnare il ritorno sopra la maggioranza assoluta – 51% circa – dopo il baratro raggiunto nel 2006 con il 44%. Sono così aumentati anche i seggi a disposizione nel land, fattore che ha permesso a tutte le forze entrate nel landtag di vedere incrementata in senso assoluto la propria compagine indipendentemente dal risultato elettorale.

Proprio la composizione del nuovo parlamento regionale è l’indice della profonda incertezza che regna in Sachsen-Anhalt a livello elettorale: dal punto di vista prettamente matematico la maggioranza assoluta dei seggi può essere raggiunta in senso stretto – senza ridondanze – con ben tre combinazioni differenti:

  • CDU – Linke
  • CDU – SPD
  • Linke – SPD

In realtà la prima ipotesi è politicamente irrealizzabile, quindi resta la scelta tra una riedizione della Große Koalition che ha governato la regione dal 2006 ed un governo rosso-rosso. La SPD sfrutta quindi la propria posizione centrale tra i due maggiori partiti per essere sempre presente qualsiasi sia l’indirizzo del governo di coalizione.
Proprio il fatto che la Linke si sia tenuta al di sopra della SPD è tuttavia il maggior indizio sul tipo di governo che avrà luogo nel land: come da prassi in Germania, in un governo di coalizione il presidente è espressione del partito di maggioranza, quindi, in caso di accordo tra SPD e Linke, si avrebbe un presidente di estrema sinistra per la prima volta dall’unificazione dello stato tedesco.
Anche se i rapporti tra le forze progressiste tedesche sono ormai sufficientemente distesi da permettere governi di coalizione con la Linke, la SPD ha sempre rifiutato di esserne il partner di minoranza consegnandole la presidenza del governo di turno, preferendo piuttosto un analogo ruolo di subalternità rispetto alla CDU.

Nulla di fatto, quindi, per quanto concerne il Bundesrat: il prolungarsi della Große Koalition manterrà il Sachsen-Anhalt tra i lander neutrali, senza rafforzare né la maggioranza né l’opposizione.
Proprio le ripercussioni nazionali permettono di offrire un quadro più generale del quadro politico tedesco: la SPD, malgrado con una svolta a sinistra più radicale e un rapporto più stretto con la Linke potrebbe mettere in seria difficoltà il governo federale compiendo grandi balzi verso il controllo del Bundesrat, preferisce una politica più attendista e distesa verso il Cancelliere Angela Merkel.
Se da un lato questo può stupire in Italia, dove vige spesso la logica delle alleanze a tutti i costi pur di arrivare alla spallata al Governo sfiduciandolo pena l’accusa di “inciucio”, non bisogna dimenticare una serie di fattori relativi alla politica e all’ordinamento tedesco che reinseriscono la scelta della SPD in un alveo di normale convenienza politica.
In primo luogo il Bundesrat, il Consiglio Federale, è diverso dal Senato della Repubblica Italiana: in Germania non vige un bicameralismo perfetto, e solo le leggi appartenenenti a determinati ambiti, definiti dalla Costituzione, necessitano del voto del Bundesrat. Per tutti gli altri, un eventuale parere negativo del Consiglio Federale può essere rovesciato se il Bundestag lo approva con una maggioranza pari o superiore. Soprattutto, il Bundesrat non partecipa alla votazione di fiducia al Governo Federale, quindi il controllo di tale Aula del Parlamento non può essere utilizzato per eventuali spallate all’esecutivo.
Inoltre lo shock provocato dall’elezione di un presidente di land della Linke rischierebbe di avere effetti controproducenti per le cinque consultazioni che ancora devono tenersi nel 2011, soprattutto nei ricchi e popolosi lander dell’ovest dove il partito di Lafontaine è ancora guardato con grande sospetto.

Matteo Patané

(Blog dell’autore: Città Democratica)

L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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