Moldova, nuova geo-politica tra Mosca e Bruxelles

Pubblicato il 17 Ottobre 2012 alle 19:00 Autore: Marco Residori

Il separatista governo di Tiraspol, e l’area che esso ingloba, risiedono infatti nella regione economicamente più ricca del Paese e quindi cruciale per lo sviluppo della malconcia economia nazionale (a parte i vini e i prodotti agro-alimentari la Moldova non possiede alcun importante apparato industriale). Per Mosca, invece, il riconoscimento ufficiale dell’indipendenza costituirebbe semplicemente una ratifica a funzione geo-politica su un territorio considerato, sin dalle prime turbolenze interne, come propria proprietà feudale. Il governo del Cremlino non ha mai nascosto infatti la sua ampia disponibilità nella concessione dei passaporti russi (specularmente a quello di Chişinău) e, dal lontano 1992, mantiene di stanza nella regione separatista un suo contingente militare con funzioni di peace-keeping a garanzia della popolazione locale. Chi non sgomenta davanti al possibile riconoscimento di indipendenza avvalora la sua posizione con il dato che indica tra i residenti una forte maggioranza russa. Ciò è vero tanto quanto il fatto che, nell’arco degli ultimi secoli, da Mosca sia stata ripetutamente inviata la direttiva di screditare e colpire la maggioranza rumeno-moldava del Paese e custodire in pianificato esilio la purezza del gruppo etnico slavo (in maggioranza russo) nella zona in cui oggi sorge la pretesa Repubblica separatista. La debole argomentazione si rivela, quindi, una logica conseguenza storica che determina la situazione odierna nella regione.

L’impressione, nonostante le mosse e contromosse delle ultime settimane, è che la partita sarà ancora lunga, gli equilibri strategici sempre più complessi e le relazioni tra i due Paesi ancora più tese. Romania ed Unione Europea monitorano aspettando lo scacco matto. 

L'autore: Marco Residori

Marco Residori, studente presso il corso di laurea "Mass media e Politica" della facoltà di Scienze politiche "Roberto Ruffilli" (unibo), nato nel 1988 e cresciuto a Milano. Aree di interesse/ricerca: sociologia dei consumi culturali e comunicativi, zone di frontiera tra ue-nuova europa (nuove russie e balcani) attualmente vive in Ukraina. Il suo blog personale è "Crossbordering"
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