11 film presidenziali

Pubblicato il 1 Novembre 2012 alle 16:14 Autore: L Undici
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… e nella borsetta della first lady guanto e sacchettino (il cane fa la cacca: ci vuole la paletta)

Dave – Presidente per un giorno (Dave)

di Ivan Reitman, 1993, con Kevin Kline, Sigourney Weaver, Frank Langella

“– Cosa fai per vivere? – Intendi, quando non governo questo Paese?”

Trova lavoro ad altri per lavoro, il nostro Dave, e arrotonda come sosia del Presidente degli Stati Uniti (i sosia di celebrità non vi fanno una gran tristezza? un immediato effetto Paolo Limiti?). Un bel giorno (questo film è una commedia, quindi tengo un tono leggero e gioioso, sforzatevi anche voi, pronunciate a voce alta con tono garrulo e giocondo: Un bel giorno… Viene bene, vero?) lo staff del vero Presidente lo acchiappa e gli dà ad intendere che per motivi di sicurezza nazionale per una decina di minuti deve davvero sostituirlo in un’occasione ufficiale. Dai, dieci minuti, si può fare! Solo che in quei dieci minuti al vero Presidente (che è una gran brutta persona) viene uno schioppone e il nostro Dave dovrà installarsi al 1600 di Pennsylvania Avenue ben più a lungo: con quel che ne consegue per un cuore puro come il suo (e per la bella First Lady Sigourney). (Su questa faccenda dei sosia di personalità pubbliche e uomini politici, ce ne sarebbe da dire: vogliamo parlare dei sosia di Saddam Hussein? e che leggenda vuole che Paul McCartney sia in realtà un suo sosia dal 1966? e a proposito di Presidenti USA, siamo così sicuri che Bush non fosse un sosia… no, dai, manco De Niro ce la fa a mantenere per otto anni il medesimo sguardo vacuo)

Da vedere guardandovi continuamente intorno per individuare tutti quelli che vi somigliano.

Il Presidente – Una storia d’amore (The American President)

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Bandiere a stelle e strisce e una fotografia degna del Play Boy late night show

di Rob Reiner (1995) con Michael Douglas, Annette Bening, Martin Sheen, Richard Dreyfuss, Michael J. Fox

“L’ha detto lei stesso un milione di volte: se ci fosse stato un televisore in ogni casa sessant’anni fa, questo paese non avrebbe eletto un uomo sulla sedia a rotelle.”

La First lady è morta di cancro, il Presidente democratico Andrew Shepherd (Michael Douglas) ha una figlia ragazzina saputella e, ben accompagnato da un brillante staff (che annovera un Martin Sheen e un Michael J. Fox), si avvia da single verso la rielezione. I sondaggi lo danno vincente e ha persino un eroico progetto di legge sul crimine da fare approvare; ma gli viene in mente di farsi la ragazza (Annette Bening) e combina un casino. Ma dico io, che idea balzana è? Ma non poteva limitarsi a dare qualche festa elegante? Nella vicenda hanno un ruolo centrale un repubblicano spregevole (Richard Dreyfuss), una legge sulle emissioni inquinanti, un po’ di tensione in Medio Oriente. Una commedia classica, onestamente retorica, dalla sceneggiatura anche scontata ma non stupida, che ci spiega l’utilità della First Lady, perché il Presidente single è veramente scomodo. La si può utilizzare per capire alcune caratteristiche tipiche della politica statunitense, per esempio cosa fa un lobbista, come e con quali presupposti si presentano le leggi, cos’è lo State of the Union Address, perché è sempre e comunque molto meglio non bruciare la bandiera se decenni dopo vuoi fidanzarti col Presidente.

Da vedere subito prima di tirarvi a lucido per la cena di stato con l’Imperatore del Giappone.

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L'autore: L Undici

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