Renzi, D’Alema e quei passi indietro

Pubblicato il 22 Ottobre 2012 alle 14:54 Autore: Livio Ricciardelli
Governo, D'Alema sulla staffetta di ieri e di oggi

Renzi a questa ipotesi ha ribaltato l’ottica affermando che comunque con questa mossa non viene meno nemmeno la leggittimità del candidato Renzi anche in quanto “rottamatore”. E  ha segnalato come in caso di vittoria di Bersani “sarà D’Alema a farsi da parte. In caso di nostra vittoria saremo noi a non candidarlo”.

In questo modo – parlando ancor di più di politica dopo i primi passi indietro, e continuando a rivendicare il suo ruolo di rinnovamento (che lo stesso Bersani potrebbe rivendicare dopo la mossa dalemiana) – la campagna del sindaco di Firenze non solo può continuare senza particolari o traumatici scossoni. Ma anzi può rafforzare l’equilibrio interno al Pd portando la sua candidatura a rappresentare delle istanze riformiste capaci di ribilanciare i dissestati equilibri politici del Nazareno.

Fermo restando che si tratta pur sempre di un candidato che ha deciso di partecipare alle primarie “senza se e senza ma”, nonostante il radicale cambio di regole rispetto alle elezioni primarie precedenti. E che ha giurato fedeltà al Pd e al suo schieramento non chiedendo posti e promettendo lealtà al candidato Bersani. Col risultato di ottenere, per risposta, che una sua affermazione porterebbe alla morte e all’implosione del centrosinistra.

La peggior accusa per un uomo politico.

Da qui la replica. Macché implosione del centrosinistra. Al massimo finisce la carriera parlamentare di Massimo.

Della serie: nessun rischio sistemico, le famiglie italiane nella peggiore delle ipotesi avrebbero fatto a meno della proficua attività legislativa dell’onorevole D’Alema.

L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
Tutti gli articoli di Livio Ricciardelli →