Termometro sportivo: guida alla decima giornata

Pubblicato il 30 Ottobre 2012 alle 16:46 Autore: Fabio Maneri

Il Napoli, alla ricerca della continuità intravista solo in campionato, deve andare a fare visita all’Atalanta. La trasferta non sarà facile, i precedenti ci dicono che la squadra partenopea ha sempre faticato a tornare a casa con i 3 punti in tasca. Dall’anno del ritorno in A dei campani, poi, su 4 partite, il Napoli è uscito vincente solo una volta, nel 2010, grazie ai gol di Quagliarella e Pazienza. Tra le due squadre c’è un ricordo che ha fatto storia: durante il campionato 1989-1990, il Napoli era all’inseguimento del Milan, avanti di due punti, quando dovette andare a fare visita all’Atalanta. La partita era difficile, più del previsto, e il Napoli non riusciva a sbloccarla. Ad un certo punto, ancora sullo 0-0, Alemao, centrocampista dei partenopei, fu colpito alla testa da una monetina da 100 lire lanciata dagli spalti. Probabilmente si fece male davvero, tanto da dover uscire dal campo e rimanere fuori per alcuni minuti. Da un video si vede il centrocampista che fa per alzarsi e il massaggiatore azzurro che gli dice di restare giù. Apriti cielo. Le polemiche milaniste furono agguerrite. Con quella vittoria assegnata a tavolino, infatti, il Napoli raggiunse il Milan in testa, superandolo, a fine campionato, per soli 2 punti. Ancora oggi Galliani si assegna quello scudetto a causa di quell’episodio. Il massaggiatore, ai tempi, si giustificò dicendo di aver detto ad Alemao che aveva ancora sangue, quindi doveva stare giù. Lo stesso Alemao confermò di essersi fatto davvero male. Peraltro, i tifosi dell’Atalanta capirono Alemao, tanto da accoglierlo da re quando, tre anni dopo, si sarebbe trasferito proprio a Bergamo. Quel campionato, comunque, nonostante Maradona e tutto quello che il Napoli riuscì a fare, sarebbe rimasto nella storia come lo “scudetto della monetina”.

L’Inter ritrovata di queste ultime settimane dovrà affrontare la Sampdoria: due squadre che hanno vissuto quest’inizio di campionato in maniera opposta. Se la Sampdoria aveva inanellato inizialmente belle partite e grandi vittorie, tre su tre nelle prime giornate, al contrario, l’Inter era partita con mille difficoltà, con due sconfitte nelle prime 4 partite. Dopo di che il cambio di ruoli: nelle ultime quattro giornate, infatti, l’Inter ha portato a casa quattro vittorie, comprese le sfide difficili con Milan e Fiorentina. La Sampdoria, al contrario, ha subito quattro sconfitte, tre contro dirette concorrenti, ossia Chievo, Parma e Cagliari, e una contro il Napoli.

Sempre alle 20.45 di mercoledì, ci sarà un’inedita, quanto, almeno fino a poco tempo fa, inaspettata partita tra due cenerentole della nostra Serie A: Pescara, squadra al suo sesto campionato nella massima serie dopo l’ultimo risalente al 92-93, contro Chievo Verona, che in serie A si è affacciato solo nel nuovo millennio e nel 92-93 non era mai neanche approdato in serie B.

La Roma di Zeman, squadra con il miglior attacco e con la peggiore difesa, come nel più classico stile del tecnico boemo, va in visita al Parma, in uno stadio in cui non perde dal 2005, quando, nell’anno nero dei 4 allenatori, in panchina sedeva la leggenda giallorossa Bruno Conti e segnò Cassano, rimontato poi dai gol parmensi di Morfeo e Gilardino. Da allora la Roma ha vinto a Parma 5 volte e pareggiato 2.

Ancora allo stesso orario la Lazio spera di non soffrire troppo l’assenza delle due stelle del suo centrocampo, Ledesma ed Hernanes, contro un Torino che vuole dimenticare in fretta la disfatta contro il Parma, mentre il Siena va in Sardegna a sfidare il Cagliari con l’obiettivo di migliorare la propria situazione deficitaria di classifica e interrompere la striscia di vittorie dei rossoblù, da tre turni sempre vincenti per 1-0.

La giornata, infine, si chiuderà giovedì con Genoa-Fiorentina, col tecnico dei grifoni, Del Neri, chiamato a rivitalizzare una squadra entrata in crisi dopo la sbandata con la Roma e quello della viola, Montella, obbligato a confermare ancora una volta il bel gioco abbinato ai risultati, che porterebbero la Fiorentina in una situazione di classifica in cui pochi, ad inizio anno, credevano.

di Fabio Maneri