Piemonte: i tempi si allungano, ma il voto è un’ipotesi concreta

Pubblicato il 16 Luglio 2010 alle 16:26 Autore: Andrea Carapellucci

Gli scenari che si prospettano sono quindi diversi.

 

La possibilità di nuove elezioni è oggi più concreta. Infatti, ammesso che il Consiglio di Stato confermi la decisione del T.A.R. sulla lista Scanderebech, all’esito del riconteggio emergerà probabilmente che i voti validi per Roberto Cota sono inferiori alla maggioranza relativa (sono in discussione circa 15.000 preferenze, a fronte di una maggioranza di sole 9.000). Ciò renderà indispensabile ripetere il voto: non è possibile stabilire ex post per quale candidato avrebbero votato gli elettori delle liste escluse, ed è quindi improbabile che i giudici assegnino direttamente la vittoria a Bresso. Anche in caso di un ribaltamento della decisione del T.A.R., poi, resteranno in piedi i ricorsi proposti contro Michele Giovine e la sua lista “Pensionati per Cota”, dal cui accoglimento discenderebbero conseguenze non facilmente prevedibili. Come si è tentato di spiegare nel precedente articolo, infatti, l’eliminazione di singoli candidati non comporta necessariamente la cancellazione dell’intera lista, e la cancellazione della lista determinerebbe la necessità di un nuovo riconteggio per “salvare” i voti espressi con la “doppia croce” (una per la lista e una per il presidente).

 

In definitiva, la sentenza di ieri non ha affatto scritto l’ultima pagina di questa vicenda, che è destinata a trascinarsi ancora – nella migliore delle ipotesi – per alcuni mesi.

 

A fronte di alcune decisioni attese, si è registrato l’imprevedibile accoglimento del ricorso contro le due liste “Scanderebech” e “Consumatori”. La prossima tappa – in senso logico, almeno – sarà quindi l’appello al Consiglio di Stato contro questa decisione.

L'autore: Andrea Carapellucci

Analista giuridico di TP, si è laureato in Giurisprudenza all’Università di Torino ed è dottorando in Diritto amministrativo presso l’Università degli Studi di Milano.
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