Bologna, i numeri delle primarie

Pubblicato il 27 Gennaio 2011 alle 10:32 Autore: Matteo Patané

La vittoria di Merola alle primarie, una vittoria così convincente nelle dimensioni e così aderente alla struttura delle vittorie che il centrosinistra ha collezionato a Bologna negli ultimi anni, chiude certamente alcuni dubbi sulle prossime amministrative, ma ne apre altri di eguale portata. È inevitabile che Merola sia visto, sia come storia personale sia in relazione ai candidati con cui si confrontava, come espressione della dirigenza PD. Questa sua collocazione gli aliena di fatto le simpatie di tutti coloro che alle primarie hanno votato non tanto per Zacchiroli o Frascaroli in quanto tali, ma per protesta contro l’establishment partitico, che hanno scelto un candidato di rottura in quanto tale. Sarà difficile per Merola mantenere questi voti, se il vincolo di lealtà dato dalle primarie – chi perde sostiene chi vince – non dovesse bastare a garantire il supporto di tale fetta del popolo votante. Probabilmente parte di questi voti finirà in astensionismo, o, in misura minore, verso il MoVimento 5 Stelle.
Al tempo stesso è evidente come la Frascaroli fosse maggiormente in grado di allargare i consensi del centrosinistra all’elettorato cattolico moderato: il suo successo nei quartieri tradizionalmente più ostili al centrosinistra lo dimostra.
Tuttavia Merola si è dimostrato ampiamente in grado di chiamare al voto l’elettorato di sinistra, come dimostrano le ottime performance ottenute da Borgo Panigale e Navile rispetto alla media cittadina. La profilatura della candidatura è pertanto evidente: un classico esponente di partito, forte del consenso dei militanti nel quale pesca a piene mani ma poco capace di attirare nuovi voti rispetto comunque ad alternative dal profilo nettamente più innovativo.
Saranno quindi le mosse del centrodestra, del Terzo Polo e del MoVimento 5 Stelle a definire una volta per tutte il quadro delle amministrative delle due Torri.

Matteo Patané

(Blog dell’autore: Città Democratica)

L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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