Termometro Finanziario: in bilico fra crisi economica e scenari di guerra

Pubblicato il 19 Novembre 2012 alle 09:50 Autore: Giovanni De Mizio
iron dome - iron cap

Ultimo motivo è il ritorno dei conflitti nel Vicino Oriente. Israele sta muovendo guerra contro Gaza in una delle sortite che ogni tot anni vengono lanciate per eliminare i nemici di Tel Aviv. Questa volta però gli intenti potrebbero essere due: in primo luogo testare il sistema di difesa antimissile Iron Dome, in secundis disarmare nuovamente Hamas, in particolare di tutti i missili (specialmente iraniani ivi giunti clandestinamente), in modo tale che, in previsione di una guerra con l’Iran nei prossimi mesi, la difesa antimissile sia tutta pronta ad affrontare solo gli attacchi iraniani, senza dover necessariamente dividere l’attenzione fra due fronti. Considerando che fra gli attori del conflitto al potere vi sono i più integralisti, e che i pacieri tradizionali come USA e UE hanno diverse gatte da pelare in casa propria, parlare di pace sembra essere semplicemente utopia. I mercati ovviamente temono l’escalation, in particolare sui prezzi del petrolio,che potrebbero soffocare la già debole ripresa.

L’agenda macroeconomica di lunedì prevede pochi dati: al mattino gli ordini all’industria in Italia, previsti in contrazione su base mensile; al pomeriggio le vendite di case esistenti negli USA ci daranno qualche informazione in più sullo stato del debole settore immobiliare. Gli analisti si attendono un numero in linea con quello precedente.

Martedì sarà ancora il mercato immobiliare USA a richiedere attenzione: nel pomeriggio usciranno i dati sui nuovi permessi di costruzione rilasciati e sull’apertura di nuovi cantieri residenziali, attesi in questo caso in ribasso rispetto alla rilevazione del mese scorso.

Mercoledì, oltre a un’asta di Bund tedeschi a 10 anni, usciranno i dati sulle nuove richieste di disoccupazione USA, anticipati di un giorno a causa delle chiusure per la festa del Ringraziamento. Dopo un balzo sopra i 430mila a causa dell’uragano Sandy, gli analisti si attendono ora una lettura in discesa, ma superiore ai 400mila.

Giovedì, con le borse americane chiuse, la giornata sarà dominata dai sondaggi dei direttori degli acquisti del settore terziario. Le stime preliminari per Germania, Francia e UE resteranno più o meno sui livelli precedenti, a segnalare un prossimo rallentamento dell’attività economica.

Le conferme dovrebbero giungere venerdì, con le borse ancora a mezzo servizio data la chiusura anticipata di Wall Street. La Germania pubblicherà, infatti, il dato sul PIL che dovrebbe confermarsi in rallentamento, ma ancora positivo, mentre una nuova lettura degli indici IFO dovrebbero che il sentiment nella locomotiva europea è in deterioramento. In Italia qualche lieve buona notizia dovrebbe giungere dalle vendite al dettaglio.