La politica vista dai blog, forum, socialnetwork e newsletter.

Pubblicato il 17 Settembre 2009 alle 14:48 Autore: Redazione

La politica vista dai blog, forum, socialnetwork e newsletter.

 

La politica vista dai blog, forum, socialnetwork e newsletter.

Nel 1983 Andrea Pazienza creò uno dei capolavori del fumetto italiano di stampo sociale-politico: dedicò questa sua opera, perché è un’opera artistica a tutti gli effetti, alla figura del Presidente della Repubblica più amato dal popolo italiano, Sandro Pertini. Chiunque di voi sia nato a ridosso degli anni 60-70 avrà potuto assistere all’epopea di un politico dal carisma coinvolgente, capace di unire una nazione divisa, refrattaria all’unità, incapace spesso e volentieri di deporre l’ascia di guerra per proseguire coesa verso un unico traguardo. Quale il suo segreto? Anticipò i tempi della comunicazione del XXI secolo.

Perché inizio questo articolo da questo fumetto? Ritengo che Pazienza riuscì a suo modo a rendere la politica fruibile ad un pubblico sempre più vasto, coinvolgendo in modo poco ortodosso e quindi molto efficace le generazioni degli anni 80 meno avvezze alla vita di partito, in ultima analisi partecipanti alla vita sociale e pubblica.

Di seguito cercherò di fornire la mia interpretazione di un movimento sociale sempre più diffuso: il dibattito politico non più all’interno dei circoli dei partiti, ma sempre più da dietro un computer. La politica vista attraverso i blog, forum, socialnetwork e newsletter. 5 fattori spingono probabilmente i cittadini ad usare la rete

1) anonimato 2) velocità d’azione 3) capillarità d’azione 4) costi di mobilità ridotti 5) assenza di autorità

Sono lontani i tempi in cui i partiti contavano milioni di tesserati: recentemente la campagna di tesseramento del Partito Democratico ha visto sfondare quota 800 mila, cifra ragguardevole, sebbene ben al di sotto dei fasti di qualche anno/decennio addietro. Gli analisti politici si stanno interrogando su quali siano le nuove dinamiche di dibattito politico nei primi anni del XXI secolo, almeno in Italia, nazione storicamente molto propensa alla vita attiva di partito. Nei media generalisti, quali la televisione in primis, si concede poco, pochissimo spazio ai modi alternativi di dibattere di elezioni, sondaggi, tendenze, manifestazioni, congressi. Appare alquanto evidente come i canali televisivi italiani sembrino estranei ad un mondo del tutto diverso dal loro: questo mondo è composto da cittadini i quali hanno deciso di discutere degli stessi temi affrontati nei vari Porta a Porta, Ballarò, Matrix etc. in altre sedi, sedi spesso virtuali, non fisiche, senza né camere né pareti. Basta un computer, una connessione internet, del tempo libero da dedicare, ed una buona dose di intraprendenza.

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