Le TV di Partito: tra chiusure e successi storici

Pubblicato il 25 Settembre 2009 alle 21:45 Autore: Redazione

Difficile stilare una linea editoriale unica per tutti questi canali: Youdem (almeno nella sua prima strutturazione) e PdciTV appaiono molto simili nel modo di proporre i loro programmi, essendo nate sulla scia di CurrentTV, il canale internet sotto l’influsso dell’ex vice-Presidente degli Stati Uniti ed autore di un celebre documentario, nonché Premio Nobel per la Pace, Al Gore. Si tratta di canali creati dagli utenti, i quali caricano i propri video su tematiche inerenti al partito/movimento, con l’inclusione, almeno da parte di Youdem, di un maggior intervento ultimamente dei vari dirigenti locali e nazionali. Gli utenti possono votare, commentare e rendere più visibili i video. Certamente un modo molto diretto ed attivo per l’utenza, non più relegata a semplice spettatore passivo di un evento.

RedTV è invece molt più legata ad una visione di televisione più ortodossa, sebbene i propri programmi spazino su diverse tematiche, spesso poco trattate sui media tradizionali: personalità del mondo della politica, società e cultura discutono ed intervengono quotidianamente, dando al canale una linea piuttosto eterogenea, benché la corrente dalemiana sia la maggior promotrice del canale.

La TV della Libertà nacque come contenitore di informazione dai territori, in cui i cittadini potevano intervenire per proporre e discutere delle proprie problematiche locali. Come annunciato da Giorgio Medail sul sito dei Circoli della Libertà

«Invece che rinchiudersi negli asettici salotti mediatici o nei palazzi del potere, i politici dovrebbero andare in giro per le piazze, parlare con le persone. Scoprirebbero che la realtà è molto diversa, e che i cittadini sono molto più avanti di quello che loro credono».

RadioRadicale è molto probabilmente il servizio più eterogeneo e completo per l’informazione politica e culturale, poiché la copertura degli eventi mediatici è pressoché capillare e globale, spaziando da quelli più strettamente legati al Partito Radicale, sino a toccare tutto ciò che avviene sul territorio italiano. Permettendo inoltre anche il libero scaricamento sul proprio computer dei file video/audio. Di ottima qualità anche e forse soprattutto il suo archivio storico.

Possiamo affermare senza tema di smentita che la nuova frontiera della politica dovrà passare anche da queste iniziative e non solo dai servizi più canonici per la rete quali blog/siti/socialnetwork: i partiti politici italiani stanno investendo sempre più risorse nella comunicazione via internet, ed i risultati vengono costantemente monitorati tramite sempre più interessanti sistemi sondaggistici.

Ormai qualunque politico o partito italiano non può più permettersi il lusso di ignorare la rete e le sue infinite potenzialità: il recente passaggio al digitale terrestre impone una maggiore attenzione alla digitalizzazione dell’informazione la quale, sebbene divulgata ancora tramite le ordinarie televisioni, mostra segni di interesse crescente verso “l’elettrodomestico del XXI secolo“: il personal computer (fisso ed in particolare portatile, specie in vista di una più vasta copertura wifi e wimax delle città italiane).

Concludendo, il partito che riuscirà per primo ad egemonizzare la comunicazione digitale accrescerà di un fattore enorme il proprio elettorato: le nuove generazioni sono molto esigenti e molto meno propense alle ordinarie forme di propaganda. Gli elettori apprezzano l’innovazione e l’intraprendenza se presentate nel modo corretto. Senza poi dimenticare che le iscrizioni ai partiti continuano a dare segni di decrescita preoccupante.

Nuove forme di linguaggio e leadership vengono richieste e la nostra paura è che una certa classe politica ancorata a vecchi e desueti metodi risulti incapace di saper ascoltare le nuove tendenze, le nuove necessità sociali e culturali. Risulta talvolta poco chiaro se sia il partito a creare le nuove mode e stili oppure sia il cittadino che le imponga.

Obama lo ha dimostrato ed il GOP sta tentando di correre ai ripari in tempi brevi, se non brevissimi. L’Italia ed i suoi politici sono avvertiti.

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L'autore: Redazione

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