Sondaggi elettorali norvegesi: prossimo un cambio di governo?

Pubblicato il 30 Dicembre 2012 alle 12:23 Autore: Antonio Scafati
Erna Solberg sondaggi elettorali norvegesi

Ma al di là del consensi nei singoli partiti, contano pure le persone: e in questo Jens Stoltenberg non ha niente da invidiare a nessuno. Ma i mesi passati hanno lasciato comunque segni anche qui. L’apice della popolarità per il premier c’è stato dopo l’attentato del 22 luglio 2011, dopo cioè l’autobomba nel centro di Oslo e la sparatoria sull’isola di Utøya, dopo i settantasette morti di quel piovoso venerdì pomeriggio. Nelle settimane successive i laburisti si erano arrampicati fino al 41%, un’intera popolazione si era stretta intorno al proprio primo ministro. Ma quei tragici fatti alla fine sono costati caro a Stoltenberg. Nel corso di questo anno e mezzo, infatti, sono emerse molte responsabilità: cattiva gestione dell’emergenza da parte del governo; grosse inefficienze nella macchina della sicurezza norvegese. Morale della favola: la popolarità del premier è calata e oggi non è più la persona a cui la maggioranza dei norvegesi affiderebbe il timone del paese. Quella persona è Erna Solberg.  La leader della Destra piace di più: 48% (+3% rispetto a settembre) contro il 43% dell’attuale premier, che resta comunque un numero sorprendentemente alto considerato che parliamo di un primo ministro che guida il paese ormai da sette anni.

Secondo i sondaggi elettorali norvegesi, si rivolgono alla Destra sempre più anziani, ed è un dato non trascurabile: la stessa Solberg ha sottolineato come ciò significhi qualcosa sta cambiando anche nel tradizionale bacino elettorale del partito laburista. Per il resto Solberg spopola nelle regioni meridionali e occidentali, le contee settentrionali restano roccaforte laburista.

Insomma la Destra ha enormi possibilità di vincere. Anche perché (al di là degli errori del blocco di governo) in questi anni ha fatto passi da gigante. Lo spiegava il ricercatore politico Andres Todal Jenssen sul quotidiano Aftenposten: il partito è riuscito a cambiare la propria immagine, a proporsi come interlocutore attento ai problemi sociali, ai pensionati, al tema del lavoro. I laburisti da parte loro provano a marcare le differenze. “Se i sondaggi elettorali norvegesi saranno confermati, alle prossime elezioni avremo Erna Solberg come premier e Siv Jensen come ministro delle Finanze” ripete spesso Raymond Johansen, segretario del partito laburista: “la Norvegia prenderebbe una strada completamente diversa. Dobbiamo lottare contro questa prospettiva”. I conservatori taglieranno le tasse e la spesa pubblica, ammonisce Stoltenberg: e questo avrà un impatto negativo sui servizi sociali. In caso di vittoria delle destre tutto ciò che di buono è stato costruito in questi anni potrebbe sparire, avverte il premier. Il fatto è che sono pochi quei norvegesi che dicono di veder migliorati i servizi sociali: solo il 9%, secondo un recente sondaggio del Dagsavisen; il 26% ritiene invece peggiorato il welfare nel suo complesso; la maggioranza non vede differenze.

A metà novembre, sui quotidiano norvegesi è apparsa un’analisi interessante: il 15% dei cittadini pronti a scegliere la Destra in passato ha sostenuto i socialdemocratici. C’è stato dunque un travaso importante che ha spostato voti dai laburisti ai conservatori. La Destra ha guadagnato consensi anche rubandoli al Partito del Progresso ma questo stupisce di meno: gli elettori conservatori guardano al partito di Erna Solberg con maggiore fiducia perché si sta dimostrando un soggetto politico del tutto in grado di governare. E l’effetto sondaggi di questi ultimi mesi (con la Destra stabilmente in vetta) ha giocato un suo ruolo.

È in questo contesto che Erna Solberg si avvicina all’appuntamento elettorale dell’autunno prossimo. La Destra sta lavorando a un programma dove tutti gli angoli più spigolosi sono stati limati. In agenda finisce l’obiettivo di instaurare un dialogo costruttivo con le forze sociali, l’impegno di offrire una sanità pubblica di qualità senza dimenticare le strutture private, trasporti efficienti. In poche parole, un programma pensato per vincere.

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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