Sondaggi Tecné, tra effetto IMU e perplessità

Pubblicato il 14 Febbraio 2013 alle 12:01 Autore: Matteo Patané

Sostanzialmente il centrosinistra ottiene più voti nel sondaggio regionale che in quello nazionale, malgrado una platea di votanti sensibilmente più piccola. Il distacco tra centrodestra e centrosinistra si attesta a 3,7% nel sondaggio nazionale ma 4,65% nella somma pesata di quelli regionali, un punto percentuale di differenza stimabile in circa 250.000 voti.
Si tratta di una differenza, per quanto abbondantemente all’interno delle forchette di incertezza dei sondaggi, che appare piuttosto curiosa, anche in virtù del fatto che si tratta di un andamento comune anche rispetto alla precedente rilevazione.

Ancora più interessante, tuttavia, diventa il raffronto del sondaggio rispetto al precedente.

Differenza tra sondaggi regionali e nazionali Tecné
settimana 6/2013 su settimana 5/2013

 

Variazione del distacco tra centrosinistra e centrodestra
su sondaggi regionali e nazionali Tecné
settimana 6/2013 su settimana 5/2013

In una settimana, secondo Tecné, circa un milione e mezzo di persone ha sciolto le proprie riserve e deciso cosa votare, al netto di altri flussi da e verso l’astensione.
Dove si sono diretti, tuttavia, questi voti? Secondo Tecné, il principale beneficiario è stato Grillo, che guadagna poco meno di 900.000 voti, seguito a ruota da Berlusconi che ne guadagna 800.000. Effetto IMU? Parzialmente confortante per il centrosinistra il valore di IBC, che esce da una settimana travagliatissima per via delle scorie di MPS e dell’evento mediatico legato alla proposta shock di Berlusconi con un saldo pressoché nullo: il centrosinistra non perde e non guadagna voti, ma se da un lato questo effetto è positivo per la tenuta della coalizione, dall’altro lascia intendere come IBC non sia stata in grado di uscire dai propri naturali confini.
Peggio, molto peggio, del centrosinistra è stato Monti, che in presenza di un sensibile allargamento del numero di elettori arriva persino a perdere oltre 250.000 voti, con ogni probabilità verso il centrodestra.

Esaminando il dettaglio regionale, tuttavia, emergono alcune incongruenze: il recupero del centrodestra sul centrosinistra si è incentrato praticamente su una sola regione, la Sicilia, che da sola vale il 20% del recupero di Berlusconi.
Grillo, dal canto suo, ottiene le sue migliori prestazioni differenziali nella sua Liguria e anch’egli in Sicilia, quasi come se il centrosinistra e Monti, in questa regione e solo in questa regione, venissero cannibalizzati da due fronti. Per quanto la politica isolana abbia sempre avuto forti caratteristiche tipicamente locali che la rendevano completamente avulsa da quella nazionale, si tratta di un andamento talmente localizzato e anomalo da risultare quantomeno sospetto: o si tratta di una potente correzione rispetto a sondaggi errati precedenti, oppure si tratta di una sterzata ingiustificata volta a scopi mediatici, in particolare togliere di forza la Sicilia dal novero delle regioni in bilico per far posto ad altre regioni e dare una consistenza logica allo scenario di recupero da parte del centrodestra.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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