Grillo e la Dc

Pubblicato il 12 Marzo 2013 alle 14:55 Autore: Giuseppe Martelli

Un interessante articolo pubblicato sulla Repubblica riporta uno studio sulla composizione socio-economica degli elettori dei diversi schieramenti. Naturalmente gli spunti e le riflessioni da cogliere sono molti, ma l’accostamento tra il Movimento di Grillo e la Dc rappresenta l’elemento maggiormente stimolante.

Nel pezzo di Ilvo Diamanti vengono messi in luce alcuni aspetti cruciali dell’ultima tornata elettorale. In particolare s fa riferimento alla trasversalità territoriale del M5S che viene paragonato alla Dc in termini di diffusione omogenea dell’elettorato nel contesto nazionale.

Il paragone deve necessariamente essere considerato nella gusta dimensione. Le condizioni storiche che rendevano la Dc una forza capillare sul territorio sono irripetibili e uniche. Inoltre la Democrazia Cristiana fungeva da partito pivot, non solo per la propria capacità elettorale, ma anche e sopratutto per la disponibilità alla costruzione di alleanze. Il Movimento 5 Stelle, invece, proprio  sulla”non-alleabilità”  ha costruito un muro di credibilità che farà fatica a mantenere, ma che oggi risulta vincente.

La dimensione territoriale distinta dalla dimensione socio-demografica non è sufficiente a rendere paragonabile il M5S con la Dc, anche alla luce di una sostanziale differenza numerica che vedeva la Dc raggiungere sistematicamente valori superiori al 30% e per moltissimi anni, non in due, cinque o dieci tornate elettorali.

Esiste però una ragione, che sopra tutte, rende azzardato un paragone tra la vecchia “balena bianca” e Grillo. La differenza sono i corpi intermedi, le strutture di raccordo con il territorio e tutte le associazioni, gruppi e affini radicati nel tessuto sociale. La Dc, in accordo con il periodo storico, si sosteneva su un ampio strato di organizzazioni di categoria (Coldiretti), ludico-ricreative (Acli) ecc. ecc. mentre il Movimento si nutre di Web e di Grillo visto che i meet-up non possono essere paragonati alle strutture menzionate in precedenza.

Inoltre , mentre gli eletti della Dc  svolgevano una reale funzione di raccordo tra centro (del partito) e periferia e per questa venivano “addestrati”, i neo-eletti grillini avranno bisogno di tempo e pazienza.

trasversalita

Proprio per questi motivi è complicato paragonare la trasversalità “casuale” di Grillo con la trasversalità “ragionata” della Dc. I prossimi mesi, da questo punto di vista, offriranno risposte più precise.

 

 

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