Finlandia, finalmente c’è un nuovo governo
Stando alle parole entusiaste di Paavo Arhinämäki, il programma di governo è una vittoria della sinistra: “Questa è la più grande mano tesa ai poveri che abbia mai visto nella mia vita. Sono molto orgoglioso di questi risultati” ha detto il leader dell’Alleanza di Sinistra, che prima delle elezioni aveva definito improbabile una collaborazione di governo con il Partito di Coalizione Nazionale. Sia Katainen che la leader dei socialdemocratici, Jutta Urpilainen, hanno detto che il programma sottoscritto dai sei partiti va incontro alle famiglie con i redditi più bassi, in nome dell’equità fiscale. “È un cambiamento nella direzione politica” ha commentato Urpilainen, lodando anche l’ambizioso obiettivo di portare la disoccupazione al 5%.
Chiusa questa lunghissima parentesi, la Finlandia prova a tornare alla normalità politica. Ma è chiaro a tutti che Katainen ha di fronte a sé un compito piuttosto difficile. La situazione economica è complessa e il futuro premier lo sa. Da ministro delle Finanze dell’ex governo, ha visto la Finlandia subire pesantemente la crisi: il Pil è andato giù, la disoccupazione è salita. Ma non è solo l’economia che deve preoccuparlo. Altrettanto complicata, forse di più, la situazione politica. Katainen guiderà un governo ‘arcobaleno’, con sei attori di estrazioni estremamente diverse. Lo stesso primo ministro ha ammesso di avere tra le mani una coalizione composta da ‘estremi’, ma si è detto convinto di aver raggiunto un accordo di governo in grado di dare stabilità alla Finlandia per i prossimi quattro anni. Di certo Katainen è un tipo aperto al dialogo: il quotidiano Helsingin Sanomat lo descrive come un politico al quale piace discutere per raggiungere una sintesi.
Le anime nel governo restano però tante, e anche di un certo peso: socialdemocratici e Alleanza di Sinistra non vorranno di certo giocare un ruolo da comparsa. Né il Partito di Coalizione Nazionale ha dalla sua numeri tali da far prevalere con facilità una linea di leadership all’interno della coalizione. Il 20,4% preso alle elezioni è valso la vittoria alle urne, ma non assicura una navigazione serena: Katainen dovrà necessariamente lavorare sui compromessi. Del resto il sistema finlandese è basato su questo.