Finlandia, finalmente c’è un nuovo governo

Pubblicato il 23 Giugno 2011 alle 13:25 Autore: Antonio Scafati
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Stando alle parole entusiaste di Paavo Arhinämäki, il programma di governo è una vittoria della sinistra: “Questa è la più grande mano tesa ai poveri che abbia mai visto nella mia vita. Sono molto orgoglioso di questi risultati” ha detto il leader dell’Alleanza di Sinistra, che prima delle elezioni aveva definito improbabile una collaborazione di governo con il Partito di Coalizione Nazionale. Sia Katainen che la leader dei socialdemocratici, Jutta Urpilainen, hanno detto che il programma sottoscritto dai sei partiti va incontro alle famiglie con i redditi più bassi, in nome dell’equità fiscale. “È un cambiamento nella direzione politica” ha commentato Urpilainen, lodando anche l’ambizioso obiettivo di portare la disoccupazione al 5%.

Chiusa questa lunghissima parentesi, la Finlandia prova a tornare alla normalità politica. Ma è chiaro a tutti che Katainen ha di fronte a sé un compito piuttosto difficile. La situazione economica è complessa e il futuro premier lo sa. Da ministro delle Finanze dell’ex governo, ha visto la Finlandia subire pesantemente la crisi: il Pil è andato giù, la disoccupazione è salita. Ma non è solo l’economia che deve preoccuparlo. Altrettanto complicata, forse di più, la situazione politica. Katainen guiderà un governo ‘arcobaleno’, con sei attori di estrazioni estremamente diverse. Lo stesso primo ministro ha ammesso di avere tra le mani una coalizione composta da ‘estremi’, ma si è detto convinto di aver raggiunto un accordo di governo in grado di dare stabilità alla Finlandia per i prossimi quattro anni. Di certo Katainen è un tipo aperto al dialogo: il quotidiano Helsingin Sanomat lo descrive come un politico al quale piace discutere per raggiungere una sintesi.

Le anime nel governo restano però tante, e anche di un certo peso: socialdemocratici e Alleanza di Sinistra non vorranno di certo giocare un ruolo da comparsa. Né il Partito di Coalizione Nazionale ha dalla sua numeri tali da far prevalere con facilità una linea di leadership all’interno della coalizione. Il 20,4% preso alle elezioni è valso la vittoria alle urne, ma non assicura una navigazione serena: Katainen dovrà necessariamente lavorare sui compromessi. Del resto il sistema finlandese è basato su questo.

 

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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