Boccassini chiede 6 anni di carcere per Berlusconi, Il Cavaliere “Teoremi basati sull’odio”

Pubblicato il 13 Maggio 2013 alle 12:10 Autore: Francesco Di Matteo

Il pm Ilda Boccassini, al termine della requisitoria, ha chiesto 6 anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per l’ex premier Silvio Berlusconi, imputato di concussione e prostituzione minorile nel processo Ruby. Il pm ha giustificato la richiesta spiegando che “Berlusconi non solo era a conoscenza della minore età ma che è ha anche fatto sesso con la minore“. L’avvocato del Cavaliere, Nicolò Ghedini ha commentato: “E’ una richiesta molto alta, altissima se rapportata al fatto storico contestato”. Berlusconi ha commentato la richiesta di condanna con una nota durissima: “Non mi è stato possibile ascoltare la requisitoria. Ho letto le agenzie. Che devo dire? Teoremi, illazioni, forzature, falsità ispirate dal pregiudizio e dall’odio, tutto contro l evidenza, al di là dell’immaginabile e del ridicolo. Ma tutto e’ consentito sotto lo scudo di una toga. Povera Italia!”.

Stamattina nella sua requisitoria Ilda Boccassini aveva dichiarato:  ”Ruby aveva da Silvio Berlusconi direttamente quello che le serviva per vivere in cambio delle serate ad Arcore”.

Secondo quanto ricostruito dal pubblico ministero, ”anche il primo maggio, senza che avesse fatto nulla ha con se’, (karima, ndr) una notevole quantità di denaro in banconote da 500 euro”. Quanto alle serate ad Arcore, Ilda Boccassini sostiene che, in base ai tabulati telefonici acqusiti, la giovane marocchina abbia ”anche dormito nella residenza di Berlusconi il 20 e 21 febbraio, il 9 marzo, il 4 e 5 aprile, il 24, 25 e 26 aprile 2010 e il 1 e il 2 maggio 2010”.

Il documentario sul processo Ruby andato in onda ieri sera – “La guerra dei 20 anni” e la nuova guerra alla magistratura. Ieri lo speciale in onda su Canale 5 e stamattina, presso il Tribunale di Milano,Potrebbe essere la nuova frontiera della guerra ai giudici, l’uso incondizionato del proprio potere mediatico e gestione dei media stessi. Questa la ratio, probabilmente, del documentario “La Guerra dei 20 anni – Ruby, ultimo atto”, andato in onda ieri sera su Canale 5. Lo speciale con tutte le fasi della vita giudiziaria di Silvio Berlusconi, compresa una lunga intervista all’ex premier ed a Ruby.

Nello speciale vengono per la prima volta mostrate le scene del crimine, secondo la linea della magistratura: la sala delle cene, il cinema, la discoteca.

Tutte camere che hanno animato la residenza del premier ad Arcore con festini a luci rosse, cene con donne nude o seminude che provvedevano al piacere del cavaliere, secondo l’accusa. Ed è tramite le immagini della villa e dei suoi ambienti con cui Berlusconi intende dare la propria versione, per l’ennesima volta, in diretta nazionale nel giorno della vigilia della requisitoria del PM Ilda Boccassini.

La linea del “documentario” è semplice: nei confronti dell’ex premier vi è una persecuzione delle “toghe rosse”; più volte, parlando dei presunti festini, ci si chiede cosa sia contestato al cavaliere; nessun rapporto sessuale è avvenuto in quelle circostanze. Ma la linea della procura è chiara: Berlusconi è accusato di concussione e prostituzione minorile. Il reato di concussione è contestatogli per la telefonata alla procura di Milano per richiedere il rilascio di Karima El Mahroug, detta Ruby, additata come la figlia dell’ex raìs egiziano Moubarak, e l’affidamento al Consigliere Regionale Nicole Minetti.

La telefonata, secondo l’accusa, è stato un mezzo di pesante influenza nell’esercizio delle funzioni della procura. Il reato di prostituzione minorile è posto per la tesi secondo la quale nella villa del premier si svolgevano parti a luci rosse che vedevano protagonista la stessa Ruby, all’epoca dei fatti minorenne.

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L'autore: Francesco Di Matteo

Napoletano classe '92. Laureato in Scienze Politiche e delle relazioni internazionali alla Federico II di Napoli nel 2014, è appassionato di giornalismo e in particolare di politica, di analisi politica e di Scienza Politica, in generale. Tesserato a Libera, in passato ha ricoperto la carica di Coordinatore Regionale a livello giovanile nell'Italia dei Valori (2012). Cofondatore dell'associazione Agorà - Lavoro, Partecipazione e Libertà. Attualmente collabora anche con "Il Roma" ed è co-fondatore della testata indipendente "Libero Pensiero".
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