Grillo “Critiche a Napolitano? Non si può, bocche cucite”

Pubblicato il 15 Maggio 2013 alle 15:03 Autore: Redazione

Duro attacco di Grillo al capo dello Stato Giorgio Napolitano. Il portavoce dei Cinque Stelle ha pubblicato oggi sul suo blog un post dal titolo “Napolitano senza commenti”. Il comico prende spunto dalla notizia di 22 persone indagate per “Offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica” dalla Procura di Nocera Inferiore. Da qui l’invito di Grillo al presidente della Repubblica affinché “chieda l’abolizione dell’articolo 278 sconosciuto nella maggior parte delle democrazie occidentali”.

Per Grillo infatti, l’articolo 278 sancisce un reato “che richiama l’assolutismo monarchico e la figura di Luigi XIV”. “Il reato di vilipendio – continua il comico – è stato invocato innumerevoli volte, spesso dai partiti a scopi politici, e anche applicato. Il confine tra critica e vilipendio (“considerare vile“) è materia più indefinibile del sesso degli angeli. Inoltre un cittadino, perché il presidente della Repubblica sarà il primo dei cittadini, ma sempre cittadino rimane, non può essere più uguale degli altri di fronte alla legge”.

Da qui la conclusione che suona come una stoccata avvelenata nei confronti di Napolitano. “Questo post, per evitare denunce a chicchessia sarà, per la prima volta nella storia del blog, senza possibilità di commento”.

Al post del comico ha poi risposto nel pomeriggio Pasquale Cascella, ex portavoce di Napolitano e ora candidato sindaco a Barletta. “Grillo deve avere collaboratori sonnacchiosi: non sanno nemmeno segnalare quel che Napolitano ha detto sul vilipendio. Sonnacchiosi nel prendere quell’iniziativa legislativa suggerita da tempo da Napolitano tanto da far esporre un Grillo ignorante a Barletta”.

La nota del Quirinale – Il presidente Napolitano è intervenuto sull’argomento con una nota. “La contestazione di eventuali ipotesi di reato come l’offesa all’onore del Presidente della Repubblica avviene del tutto indipendentemente da ogni intervento del Capo dello Stato, che non è chiamato a dare alcun parere ne’ tanto meno autorizzazione all’autorità giudiziaria che ritenga di assumere iniziative ai sensi dell’articolo 278 del Codice Penale”. “Resta come problema reale di costume politico e di garanzia democratica quello della capacità di distinguere tra libertà di critica e ciò che non lo è – come già disse il Presidente Napolitano nel 2009 – nei confronti di istituzioni che dovrebbero essere tenute fuori dalla mischia politica e mediatica, specialmente quando si scada in grossolane, ingiuriose falsificazioni dei fatti e delle opinioni”

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