Settimana Politica – Cosa ci insegna quel milione di firme

Pubblicato il 3 Ottobre 2011 alle 09:53 Autore: Livio Ricciardelli
settimana politica

In questa situazione la strada più giusta, nei confronti di un qualsiasi referendum sulla materia elettorale, per il Pd non poteva che essere quella di “Bersani dacci la linea”. Il Pd porti avanti la sua idea di legge elettorale per evitare il referendum e cancellare il Porcellum, che ovviamente non ha l’assenso del Partito.

Il problema è che il Pd nell’attuale legislatura, come vi sarete accordi, si trova all’opposizione in Parlamento. Di conseguenza, considerando che gran parte del PdL sostiene ancora l’attuale legge elettorale, sarebbe stato mai difficile in casa democratica conseguire risultati concreti.

A questo punto una strada obbligata per uscire dall’impasse elettorale, e per far scoppiare contraddizioni nel governo, era il pieno e convinto sostegno del referendum elettorale.

La raccolta firme avrebbe potuto stimolare nelle aule parlamentari un dibattito su una nuova legge elettorale. E addirittura una discussione indirizzata ai contenuti del referendum che comunque, per quanto riguarda l’aspetto dei collegi uninominali, dovrebbero essere di gradimento del Pd.

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Se l’oltranzismo della maggioranza avesse reso impossibile qualsiasi modifica della legge elettorale ideata da Calderoli a questo punto si sarebbe arrivati (escludendo l’ipotesi di elezioni anticipate) al referendum vero e proprio. E il Pd, cosa che si sta delineando, avrebbe avuto tutto al legittimità politica per chiedere al tempo stesso sia l’abolizione del pessimo Porcellum sia la sua sostituzione col sistema del Mattarellum. Che senz’altro non sarà un sistema elettorale perfetto ma è molto più simile alla proposta del Pd rispetto a qualsiasi altro obbrobrio di stampo proporzionalista.

Tutti ragionamenti ex post, certo. Ma questa rubrica li ha fatti anche prima, nel bel mezzo della raccolta firme e nel pieno dell’incertezza sull’esito della partita. Ma oggi ancor di più lo scenario si è dimostrato cristallino a vicenda politica avvenuta.

Fermo restando che i grandi cambiamenti del nostro sistema politico non sono dovuti esclusivamente alla legge elettorale, ma soprattutto alle scelte politiche. Perché se ci hanno insegnato che la politica può arrivare dove la politologia non potrà giungere mai ci sarà pure un motivo.

Anche su questo un bel ripassino, da parte di qualche dirigente che rivendica giustamente il primato della politica, non sarebbe male.

L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
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