Speciale Nordland: Norvegia al voto, il Partito Laburista

Pubblicato il 2 Luglio 2013 alle 11:10 Autore: Antonio Scafati

Facciamo un passo indietro, torniamo a due anni fa. Lei crede che l’attentato del 22 luglio del 2011 a Oslo e Utøya, costato la vita a 77 persone, abbia cambiato l’opinione che i norvegesi hanno del loro governo?

L’attacco agli edifici governativi e al campo estivo di Utøya organizzato dall’ala giovanile del Partito Laburista è stato un attacco terroristico contro persone innocenti. Ha colpito l’intera nazione, e l’intera nazione si è unita nel dolore. È molto difficile garantire la sicurezza al 100% contro attacchi di questo tipo. Ma detto ciò, l’attentato del 22 luglio ha influito sulle elezioni amministrative del 2011 meno di quanto in tanti si aspettassero, e ha avuto poco impatto sulla campagna elettorale per le elezioni di questo autunno.

Raymond Johansen (a sinistra) con il primo ministro norvegese, il laburista Jens Stoltenberg

Raymond Johansen (a sinistra) con il primo ministro norvegese, il laburista Jens Stoltenberg

È possibile che il prossimo governo della Norvegia sia composto da una coalizione formata dal partito della Destra e dal Partito del Progresso. Questo come cambierebbe il vostro paese?

Se i sondaggi attuali dovessero trovare conferma nelle urne, Erna Solberg (leader della Destra, ndr) diventerebbe primo ministro e Siv Jensen (leader del Partito del Progresso, ndr) ministro delle Finanze. Non ci sono altre possibili alternative all’attuale governo. Un esecutivo formato dalla Destra e dal Partito del Progresso porterebbe la Norvegia in tutt’altra direzione. Propongono grossi tagli fiscali, propongono massicce privatizzazioni nel sistema sanitario e in quello scolastico, vogliono vendere società di proprietà dello Stato che ogni anno assicurano alla comunità buoni guadagni. Inoltre, il Partito del Progresso ha fatto capire di non voler rispettare il tetto di spesa sul fondo petrolifero, e questo condizionerà le politiche economiche. La scelta è sulla direzione che la Norvegia deve prendere.

Qualche giorno fa il primo ministro Jens Stoltenberg ha dichiarato: “Non sto dicendo che vincere le elezioni sia facile, sto dicendo che possiamo vincerle”. Come proverete a convincere gli elettori che siete ancora voi la migliore opzione per la Norvegia?

L’unico sondaggio che conta è quello del giorno del voto. La campagna elettorale entrerà nella sua fase più intensa all’inizio di agosto. Sin dalla fine degli anni ’60, tante elezioni in Norvegia sono state decise da uno scarto di uno, due o tre seggi tra i due blocchi, e noi abbiamo dimostrato molte volte di essere capaci di fare scatti in avanti durante le fasi più calde della campagna elettorale. Per noi è un vantaggio se una campagna elettorale viene segnata da discussioni politiche piuttosto che dibattiti vuoti e retorici. Faremo del nostro meglio per alzare la temperatura e far capire qual è la differenza tra un governo rosso-verde che continuerà ad assicurare crescita, prosperità e posti di lavoro, e un esecutivo composto da Destra e Partito del Progresso che darà priorità a tagli fiscali e privatizzazioni.

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
Tutti gli articoli di Antonio Scafati →