Discorsi potenti ghost writer svela “i trucchi” del linguaggio politico
Lo scorso giugno Roma ha eletto il proprio sindaco, dovendo scegliere tra Ignazio Marino, candidato del PD, e Gianni Alemanno, primo cittadino uscente.
E anche in questo caso, spiega Trupia, la retorica di entrambi ha percorso una strada precisa. “Salvezza e liberazione sono le parole chiave di questa campagna elettorale ormai agli sgoccioli e i due protagonisti, pur nella loro diversità, giocano entrambi il ruolo dei supereroi in grado di sottrarre dal pericolo i cittadini, il mondo e la galassia”.
Blog come quello di Trupia, o come quello di Giovanna Cosenza, rappresentano preziose risorse in rete, una sorta di “cassetto degli attrezzi” che ci aiuta a orientarci nella comunicazione che ci circonda, ma a volte addirittura arriva a invaderci. Risorse come queste ci permettono di essere più consapevoli, tornare a essere attori in grado di giocare un ruolo, anche laddove scegliamo di essere oggetto della persuasione altrui. E perché no, diventare a nostra volta abili nel costruire discorsi efficaci, che vadano a segno, superando i luoghi comuni secondo cui le parole sono necessariamente “il male”. Perché non c’è niente di male nel fatto di esprimersi con un linguaggio curato, personale e immaginifico, a patto che, oltre al fumo, ci sia anche l’arrosto. Preferibilmente succulento, e abbondante.