Legge elettorale accordo lontano tra i partiti

Pubblicato il 30 Luglio 2013 alle 12:23 Autore: Gianni Parlatore

Tesi ribadita dal ministro delle riforme Gaetano Quagliariello e da Francesco Paolo Sisto, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, per il quale “la nuova legge elettorale deve essere successiva, e non antecedente, rispetto all’individuazione del futuro assetto istituzionale del Paese.”

Se questa dovesse essere la strada imboccata per riformare il Porcellum, i tempi inevitabilmente si allungherebbero in maniera sensibile, data la natura costituzionale del processo di riforma della forma di governo e dell’architettura istituzionale.

Ma con un governo che viaggia sempre sul filo del burrone e con la strana maggioranza pronta a esplodere alla notizia della condanna di Berlusconi i tempi per una riforma costituzionale potrebbero essere non sopportabili.
Sulla questione riforma elettorale, intanto, anche il M5s, finora silente in merito, si dichiara pronto a presentare la propria proposta per tentare di fuoriuscire dall’attuale stallo. Il capogruppo grillino in Senato Morra, insieme a Crimi ed altri esponenti del gruppo, starebbe limando un testo da presentare a stretto giro.

La formula a 5 stelle prevede un ritorno al passato, con la riesumazione del proporzionale condito dal voto di preferenza, ma con un premio di maggioranza identico per Camera e Senato e abolizione di qualsiasi meccanismo di favore per le forze coalizzate.

Intervistato da Repubblica, Morra non risparmia, poi, una stoccata agli avversari del Pd e del Pdl rei di “fare soltanto finta di azzuffarsi, quando in realtà vogliono tenere in piedi un sistema che gli fa comodo garantendo loro un Parlamento di cooptati e nominati”