L’(inevitabile) ascesa di Marina Berlusconi

Pubblicato il 9 Agosto 2013 alle 18:59 Autore: Redazione
prossime elezioni politiche

I dubbi di Silvio Berlusconi sulla leadership di Alfano, prima, e la condanna definitiva al processo Mediaset, dopo, hanno aumentato di fatto il chiacchiericcio politico intorno a una possibile discesa in campo di Marina Berlusconi, primogenita del Cavaliere e presidente dell’impero Fininvest.

A dire il vero, nelle ultime ore, numerosi sono stati gli appelli accorati di alcuni berluscones: Daniela Santanché è la sostenitrice più entusiasta della “seconda” discesa in campo berlusconiana, così come Micaela BiancofioreMaria Stella Gelmini e le altre “amazzoni” azzurre.

Non dimentichiamo però il parere degli “extraparlamentari” Flavio Briatore – come ha riportato Giuseppe Spadaro per TP – e Fedele Confalonieri. Proprio quest’ultimo ha spronato con più convinzione la presidente della casa editrice Mondadori: “Prima c’è il presidente, poi le aziende. Perché senza il presidente non ci sono neanche le aziende”.

marina berlusconi mondadori briatore

Marina Berlusconi

L’assioma di Confalonieri è forse una presa d’atto delle difficoltà nelle quali il Biscione e le sue controllate potrebbero incorrere nei prossimi mesi. Per questo motivo, in caso di nuove elezioni entro fine anno, con il padre impossibilitato a presentare nuovamente la sua candidatura alla guida di Forza Italia, Marina si troverebbe “costretta” a prendere in mano il centrodestra, per salvaguardare gli interessi di famiglia.

Allora la “dottrina Confalonieri” varebbe più di uno sprone, nonostante i consigli opposti dello stesso Berlusconi senior che vorrebbe evitare un’ulteriore sofferenza alla figlia, non proprio abituata ai riflettori del circo mediatico. Si sa, il leader Pdl-FI è un “animale politico” e neanche il corso accelerato di “elementi di politica italiana” tenuto da Paolo Del Debbio potrebbe far comprendere al presidente di Fininvest i meccanismi di un mondo così intricato come l’agone politico nostrano. Marina può solo imparare dal padre, dalla sua rivoluzione comunicativa e dallo sfruttamento dei media di famiglia.

Ieri Libero – il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro – ha pubblicato le cifre di un sondaggio interno commissionato dal Cavaliere: ebbene, il gradimento di Marina, tra gli elettori del centrodestra, raggiungerebbe il 30%. Diversamente, l’istituto Ghisleri assegna il 29% al solo Pdl-FI. Poi bisogna fare comunque i conti con i tentennamenti dei big del partito come Renato Brunetta e il “gran coordinatore” Denis Verdini, non proprio una voce di basso profilo.

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Marcello Dell’Utri

Arriva invece cautela dalle parole del principale architetto del progetto forzista del secolo scorso, Marcello Dell’Utri, che sulla discesa in campo di Marina ha detto: “Ci vuole un po’ di tempo, va costruita”. Si consideri anche il parere del “lord ciambellano” Gianni Letta, primo consigliere di Silvio Berlusconi: Marina non potrebbe essere la persona giusta per guidare con carisma un partito che basa il suo consenso sull’azione del leader.

Insomma, per il momento la candidatura di Marina è solo una chiacchiera estiva. Ma la pressione su di lei salirà nel trimestre prossimo, periodo di primarie e soprattutto zona Renzi. Se il congresso Pd si farà, il sindaco di Firenze potrebbe mobilitare la grande macchina della Fondazione Big Bang e i comitati “Adesso” di tutta Italia per vincere la sfida contro l’establishment democratico. E a quel punto la scelta della “Cavaliera” sarà inevitabile.

L'autore: Redazione

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