Patto tra sindacati e Confindustria “Necessario cambiare passo su crescita e fisco”

Pubblicato il 2 Settembre 2013 alle 18:18 Autore: Redazione

Confindustria e Cgil-Cisl-Uil hanno firmato un documento congiunto che elenca le priorità per la Legge di stabilità e per la crescita del Paese. Ad annunciarlo gli stessi protagonisti dell’accordo; il presidente degli industriali Giorgio Squinzi ed i segretari generali dei sindacati, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, tutti presenti a Genova alla festa nazionale del PD.

“E’ necessario cambiare passo. Non dobbiamo più essere prigionieri del dibattito ma avere una strategia per il Paese” ha detto il leader Cgil Susanna Camusso a cui ha fatto eco Giorgio Squinzi. “ La situazione economica nel Paese è di una difficoltà estrema, serve un cambio di passo. Le cose da fare sono tante – ha aggiunto il presidente degli industriali – per cui facciamo un appello forte al Governo, l’unico possibile, affinché senta tutta la pressione”.

Il presidente di Confindustria, Squinzi e il leader Cgil, Camusso

Il presidente di Confindustria, Squinzi e il leader Cgil, Camusso

Confindustria e sindacati chiedono al Governo un preciso impegno fin dalla programmazione della Legge di Stabilità su: politiche fiscali, politiche industriali e revisione degli assetti istituzionali ed efficienza della spesa pubblica. Tutte priorità, spiegano i firmatari del documento, che “andranno declinate attraverso un confronto permanente con le forze sociali, con al centro delle politiche economiche il tema della crescita e dello sviluppo industriale per rilanciare l’occupazione e ridare fiducia al paese in un quadro di accordo sulle scelte strategiche di medio-lungo periodo”. Infine chiedono la riduzione del carico fiscale su lavoro e imprese “per aumentare il reddito disponibile delle persone e riequilibrare la tassazione sui fattori produttivi”.

L’accordo tra sindacati e Confindustria è stato salutato con favore dal premier Enrico Letta. “Che Confindustria e sindacati facciano passi avanti per una maggiore politica attiva sui temi del lavoro, dell’economia e sulle politiche industriali a me sembra sicuramente una buona notizia”.

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