Le pagelle al calciomercato italiano
Milan: voto 6. Per il terzo anno consecutivo il mercato estivo rossonero è stato caratterizzato dall’austerità. Complice anche un bilancio stilato in versione “anno solare” (da gennaio a dicembre, e non da luglio a giugno come molte altre società) che favorisce gli investimenti invernali (vedasi Balotelli), i rossoneri hanno limitato al minimo i movimenti in entrata.
A frenare ulteriormente Galliani è stata senza dubbio l’incognita rappresentata dal preliminare di Champions, che ha costretto l’ad rossonero a temporeggiare perdendo l’opportunità di ingaggiare prime scelte (Ljajic ed Ogbonna in primis). Alla fine è arrivato Matri (utilissimo anche in chiave “lista Champions”, vista la provenienza dal vivaio rossonero), con l’uscita di Boateng (che, nonostante la doppietta al PSV, era reduce da un paio di annate piuttosto sottotono).
La ciliegina finale rappresentata da Kakà è tutta da valutare, viste le ultime quattro stagioni a scartamento ridotto. Un’incognita resta anche la difesa, che non ha ancora assorbito appieno la partenza di Nesta e Thiago Silva. Forse i tifosi (tramite lo striscione esposto durante Milan-PSV) non avevano tutti i torti…
Fiorentina: voto 7.5. Il ds Pradé è stato bravissimo nel capitalizzare al meglio le cessioni di Ljajic e Jovetic, permettendo l’approdo in viola di un campione di assoluto valore come Mario Gomez, che va ad affiancare un giocatore come Giuseppe Rossi (già acquistato a gennaio), il cui valore tecnico resta indiscutibile, al netto degli infortuni che lo hanno martoriato nell’ultimo biennio.
Bene anche il colpo low cost Joaquin, ala di esperienza che permetterà a Montella di passare agevolmente dall’attuale 3-5-2 al 4-3-3, marchio distintivo di buona parte della stagione scorsa. Anche il navigato Ambrosini ed Ilicic potranno dare il loro contributo al tecnico e robusto centrocampo viola, che continuerà a poggiare sul terzetto Pizarro-Aquilani-Valero. Attenzione alle scommesse Rebic, Alonso e Iakovenko, mentre qualche perplessità desta invece il reparto arretrato, dove forse serviva un portiere, viste le insicurezze mostrate da Neto.
Udinese: voto 6.5. Al netto della terza eliminazione consecutiva ai preliminari, un pregio dei friulani è di aver evitato l’ennesimo smantellamento della rosa. Dopo le partenze di numerosi uomini chiave nel biennio scorso (Sanchez, Inler, Zapata, Isla, Asamoah, Handanovic), quest’anno i friulani hanno tenuto duro, cedendo il solo Benatia e confermando pezzi pregiati come Muriel, inseguito dalle big d’Europa.
Il resto lo farà come al solito lo scouting, con nuovi giovani come Zielinski ormai in rampa di lancio. L’obiettivo sarà il solito: 40 punti il prima possibile, dopodiché ci si diverte. In attesa del nuovo Friuli, gioiellino che sarà pronto a partire dalla prossima stagione.
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