Le pagelle al calciomercato italiano

Pubblicato il 4 Settembre 2013 alle 18:45 Autore: Emanuele Vena

Roma: voto 7. La terza rivoluzione tecnico-tattica in tre anni (prima Luis Enrique, poi Zeman ed ora Garcia) deve aver spazientito la proprietà americana, che ha deciso di avallarla a patto di rientrare dai cospicui investimenti del biennio precedente. Il risultato è un saldo trasferimenti fortemente in attivo (oltre 30 milioni) con quasi 100 milioni incassati dalle cessioni (record stagionale in serie A).

Tuttavia, il buon lavoro di Sabatini ha evitato un eccessivo indebolimento tecnico. L’inserimento di Gervinho (uomo di fiducia di Garcia) e di Ljajic al posto di Osvaldo e Lamela può dare i suoi frutti. Rinforzata anche la mediana, con l’arrivo di Strootman e la conferma di De Rossi. La difesa dovrà fare a meno dell’astro nascente Marquinhos, ma in compenso potrà sfruttare l’esperienza e sicura affidabilità di elementi come Benatia, De Sanctis e Maicon.

Lazio: voto 6. La sensazione è quella di un buon lavoro lasciato a metà. Se Biglia ed Anderson possono aumentare ulteriormente il reparto tecnico del centrocampo e Novaretti può garantire un’ulteriore alternativa in difesa, l’attacco dovrà continuare ad affidarsi alle 35 primavere di Miro Klose, top player ma sempre più condizionato da problemi fisici. Fallito l’assalto finale a Quagliarella, ceduto Kozak (capocannoniere della scorsa Europa League), resta solo la scommessa Perea (nazionale under 20 colombiano). Un po’ poco per il definitivo salto di qualità.

Catania: voto 6. Il secondo avvicendamento dirigenziale in due anni (prima via Lo Monaco, ora Gasparin) ha portato un po’ di scompiglio in società. Le cessioni di Gomez e Lodi sono due partenze pesanti, e l’innesto al loro posto di Tachtsidis e Leto è tutto da valutare. Con luci ed ombre anche le ultime ore di mercato, con la mancata dismissione di Maxi Lopez e lo stop alla cessione di Barrientos. La squadra sembra indebolita, tuttavia scommesse come Monzon e Peruzzi e rincalzi affidabili come Plasil e Guarente possono colmare il gap.

Inter: voto 5.5. Sicuramente c’era tanto lavoro da fare. Tuttavia il risultato desta qualche perplessità. L’acquisto oneroso sia di Belfodil che di Icardi resta difficile da capire, anche in virtù dell’imminente recupero di Milito. Qualche dubbio anche sulle fasce (elementi fondamentali per il gioco di Mazzarri) dove più che i rinforzi vanno segnalati i mancati arrivi di Isla e Zuniga. Assolutamente assente il mercato in uscita, dove i pochi soldi sono arrivati dalle cessioni di due pezzi pregiati dell’Under 21 di Mangia, come Donati e Caldirola.

Non resta che affidarsi alla vecchia guardia e recuperare alla causa giovani che sembravano ormai bruciati (Ranocchia, Jonathan ed Alvarez su tutti), ma il gap con le grandi sembra ancora notevole. In attesa di Thohir.

Mazzarri alle prese con una ricostruzione difficile

Mazzarri alle prese con una ricostruzione difficile

Parma: voto 6. La cessione di Belfodil ha dato ossigeno alle casse del club, che in attacco ha deciso di puntare sull’esperienza di Cassano ed Amauri. Irrobustita la mediana con l’innesto dei giovani Acquah, Obi e Chibsah e il prestito di Gargano. Al pari di un acquisto può essere considerata la conferma di elementi chiave come Valdes, Mirante, Biabiany, Sansone e Paletta. La squadra può salvarsi tranquillamente e con largo anticipo, ma ciò dipenderà fortemente dalle lune di Cassano e dall’affidabilità del 33enne Amauri.

Cagliari: voto 6.5. Stante l’immobilismo in entrata, i veri colpi sono rappresentati dalla conferma di big come Astori, Nainggolan, Sau, Ibarbo ed Agazzi. In un momento di forte austerity, non essere costretti a cedere è un grande punto a favore, soprattutto per piccole realtà come quella sarda.

Chievo: voto 6. Un mercato piuttosto abulico, ravvivato dalla fiammata finale rappresentata dal doppio innesto Estigarribia-Ardemagni. Il resto è affidato a Sannino ed al suo fedele 4-4-2.

Bologna: voto 5.5. Se non è smobilitazione, poco ci manca. Via Gilardino, Gabbiadini e Motta per fine prestito, Taider per motivi di bilancio. La conferma di Diamanti, il riscatto di Kone e l’innesto di Mantovani e dello svincolato Bianchi non sembrano sufficienti per non parlare di indebolimento generale. La speranza è Cristaldo, 24-enne attaccante argentino proveniente dal Metalist.

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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