Siria, Putin ruba la scena ad un Obama in panne

Pubblicato il 13 Settembre 2013 alle 10:49 Autore: Annalisa Boccalon

Il Piano che Mosca ha condiviso con Washington per lo smantellamento degli arsenali di armi chimiche siriane prevederebbe l’adesione di Damasco all’Opac (Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche, con sede a l’Aja), e l’apertura dei siti di stoccaggio e di produzione agli ispettori dell’ONU, cui farà seguito la distruzione delle armi, forse affidata congiuntamente a Russia e USA, in virtù dell’accordo sul disarmo Nunn-Lugar del 1991, rinnovato all’ultimo G8 da Mosca e Washington, nel giugno scorso. Questo è quanto emerge dalle indiscrezioni pubblicate dal quotidiano Kommersant.

Anche il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione sulla crisi siriana, su proposta dell’Alto Rappresentante per la Politica Estera, Catherine Ashton. Nel documento viene chiesto all’Ue di impegnarsi negli sforzi diplomatici, ma viene ancora contemplata la possibilità di perseguire una risposta militare a scopo deterrente, solo sotto l’egida ONU. Inoltre, viene chiesto di deferire la questione all’Assemblea Generale ONU, qualora i veti di Russia e Cina lasciassero nell’impasse totale il Consiglio di Sicurezza.

La comunità internazionale sta dunque provando a percorrere la strada diplomatica, per scongiurare una rovinosa azione militare- non ancora del tutto esclusa- in un Paese già “consegnato al Diavolo”, come ha testimoniato Domenico Quirico al rientro dalla brutale esperienza siriana.