Finanze, governo e riforme: la settimana scandinava

Pubblicato il 19 Settembre 2013 alle 11:09 Autore: Antonio Scafati

In Danimarca, intanto, il governo guidato dai laburisti ha presentato le sue strategie per le  persone che vivono ai margini della società: più corsi di formazione per i giovani disoccupati, politiche di sostegno per i tossicodipendenti, aiuti all’infanzia. Le reazioni degli esperti sono però fredde: sforzi insufficienti, poco mirati, parole che rischiano di restare tali. E poco soddisfatte sono pure le associazioni ecologiste, che bacchettano il governo: troppo poco s’è fatto per la salvaguardia dell’ambiente.

E così sul governo piovono ancora critiche per questi due anni passati al potere. Gli effetti si vedono. Rispetto al 2011 (quando Socialdemocratici, Sinistra Radicale e Partito della Sinistra hanno vinto le elezioni) i tre partiti hanno perso complessivamente qualcosa come 10.000 membri e circa il 12 per cento del sostengo elettorale.

Altrettanto difficile è in Svezia la situazione che sta vivendo l’attuale governo di centrodestra guidato da Fredrik Reinfeldt, che con un anno a disposizione deve provare a ribaltare una situazione apparentemente irrimediabile. Le elezioni sono in programma il prossimo autunno, ma a una riconferma del centrodestra non crede quasi nessuno. Nei sondaggi il distacco tra l’attuale governo conservatore e l’opposizione rosso-verde oscilla intorno ai 10 punti.

Il primo ministro svedese Fredrik Reinfeldt

Il capo del governo svedese, Fredrik Reinfeldt

Reinfeldt ha appena effettuato un rimpasto di governo che fino a pochi giorni aveva negato di voler fare: Gunilla Carlsson lascia il suo posto alla guida del dicastero della Cooperazione e lo sviluppo internazionale. A sostituirla Hillevi Engström, che cede a Elisabeth Svantesson il ministero dell’Occupazione. Ma i problemi restano.

Sull’Aftonbladet il politologo Magnus­Hagevi si sbilancia nel dire che con dodici mesi a disposizione la missione del centrodestra appare destinata a fallire. Ulf Bjereld, docente all’Università di Göteborg, aggiunge che il Partito Popolare Liberale, oggi nella coalizione di centrodestra, alla fine potrebbe appoggiare un governo rosso-verde.

Nel frattempo, i laburisti hanno le strategie chiare per questo intenso anno elettorale. A svelare le mosse dei socialdemocratici è stato il quotidiano Aftonbladet, scrivendo che la sinistra punta ad apparire agli occhi degli svedesi più proiettata verso il futuro. I binari su cui muoversi: finanze pubbliche, scuola e occupazione. E poi: insistere sul fatto che l’attuale governo di centrodestra è un governo stanco, che ha creato una società più fredda.

Un’immagine che poi non è neanche troppo lontana da quella che hanno in testa gli svedesi, sempre più convinti che la Svezia sia cambiata negli ultimi anni: percepiscono un paese più povero, con un welfare peggiore, che non assorbe la disoccupazione.

Proprio il capitolo dei senza lavoro rischia di pesare tantissimo quando si andrà a votare: il ministro delle Finanze Anders Borg ha dichiarato che la disoccupazione resterà intorno all’8,2 per cento anche l’anno prossimo, per aspettare un miglioramento bisognerà aspettare il 2017 quando le previsioni parlano di un livello al 6,4.

Il governo, sostiene Borg, continuerà a lavorare per creare posti di lavoro, per favorire la crescita e per tenere le tasse il più basse possibile. Ma forse gli svedesi si stanno convincendo che c’è troppo da aspettare, prima di una netta inversione di rotta. E pensano seriamente di cambiare timoniere.

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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