Mondo sotto accusa: In Africa usate armi chimiche e nucleari

Pubblicato il 23 Settembre 2013 alle 10:06 Autore: Raffaele Masto

Mondo sotto accusa: In Africa usate armi chimiche e nucleari

Per settimane il mondo è stato vicinissimo ad una nuova guerra umanitaria a causa dell’uso di armi chimiche nella guerra civile siriana.

Non solo. Se la guerra ci fosse stata avremmo assistito probabilmente ad un drastico raffreddamento delle relazioni tra Washington e Mosca che, a sua volta, avrebbe prodotto un clima diplomatico internazionale di attrito azzerando quel po’ di cooperazione che si cerca di realizzare nei rapporti tra le potenze mondiali.

Tutto questo perchè le armi chimiche vengono considerate un arma di distruzione di massa e le grandi potenze non vogliono che questi strumenti bellici si diffondano. Ci sarebbe naturalmente da obiettare su ciò che vogliono le grandi potenze, ma per il momento vorrei fare un discorso che esula dalle solite accuse alle grandi potenze mondiali.

africa

Vorrei che fosse chiaro che l’opposizione all’uso di armi chimiche, sulla carta, è voluto perchè si tratta di armi che possono uccidere migliaia di persone in un arco di tempo ristretto. Sono, in sostanza, armi di distruzione di massa.

Oltre alle armi chimiche sono annoverate tra questi strumenti bellici le armi batteriologiche e biologiche e quelle nucleari.

La domanda che mi faccio è: che nome dovremmo dare alle armi che hanno prodotto nel nostro recente passato quasi un milione di morti nella guerra civile in Ruanda in soli tre mesi nel 1994?

E di che tipo di armi si è trattato nel caso della guerra in Congo combattuta tra il 1998 e il 2003 che ha causato, secondo fonti Onu, tra i quattro e i cinque milioni di morti?

Questi soli due esempi che ho citato sono l’equivalente dei morti che avrebbero potuto fare qualche centinaia di migliaia di chilogrammi di iprite, o di gas nervino, o altre schifezze del genere. Ma la verità è che di armi chimiche nel mondo non ne esiste una tale quantità.

Allo stesso modo per produrre in tre mesi un milione di morti ci sarebbero volute qualche decina di bombe atomiche come quelle usate a Hiroshima e Nagasaki.

In Congo e in Ruanda l’arma di distruzione di massa era il machete e il Kalashnikov.

In realtà perchè ci siano armi di distruzione di massa ci vogliono menti capaci di usarle. E quando ci sono le menti vale tutto, qualunque arma.

 

L'autore: Raffaele Masto

Giornalista di Radio Popolare-Popolare Network. E' stato inviato in Medio Oriente, in America Latina ma soprattutto in Africa dove ha seguito le crisi politiche e i conflitti degli ultimi 25 anni. Per Sperling e Kupfer ha scritto "In Africa", "L'Africa del Tesoro". Sempre per Sperling e Kupfer ha scritto "Io Safiya" la storia di una donna nigeriana condannata alla lapidazione per adulterio. Questo libro è stato tradotto in sedici paesi. L'ultimo suo libro è uscito per per Mondadori: "Buongiorno Africa" (2011). E' inoltre autore del blog Buongiornoafrica.it
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