USA – Primarie Repubblicani: secondo i sondaggi Cain passa in testa

Pubblicato il 27 Ottobre 2011 alle 13:47 Autore: Stefano Mentana

Ron Paul rimane una candidatura con un consenso tutto suo ma che difficilmente può andare oltre il 10%: il suo programma Libertario, anti-tasse ed anti-Fed rimane, inevitabilmente, un programma di nicchia.

Michelle Bachman è tra i principali candidati quella più conservatrice ed ha portato avanti la sua campagna con temi molto forti. Sembrava dover essere la front-runner di Cain, ma la discesa in campo di Perry ed il botto di Cain l’hanno penalizzata. Senza dimenticare, come detto, che i toni forti, spesso, portano vantaggi nel breve ma non nel lungo termine.

Verso le Presidenziali. Se i Repubblicani questa volta sembrano avere i numeri per battere Barack Obama, in realtà la loro situazione è meno semplice di quanto non sembri. In primis, ricordiamo che ogni analisi che viene fatta oggi può tranquillamente divenire presto obsoleta, visto che le Primarie dei Repubblicani avranno inizio a Gennaio e che il voto Presidenziale si terrà tra un anno. In secondo luogo, vi sono fattori che possono danneggiare i Repubblicani anche in un momento di scarsa popolarità di Obama: non dimentichiamo, infatti, che il candidato del GOP sembra destinato ad essere, con tutta probabilità, o un nero o un Mormone, ovvero due categorie che l’elettorato in questione non ha mai sostenuto più di tanto. Il tema del Presidente nero, sdoganato da Obama, forse tra i Repubblicani è infatti ancora un tabù, così come l’elettorato nero è storicamente più vicino ai Democratici che ai Repubblicani. C’è inoltre da dire che uno dei movimenti che sta segnando una svolta nell’area dei Repubblicani, ovvero il Tea Party, è composto quasi esclusivamente da bianchi, ma c’è anche da dire che il loro sostegno sembra stia andando alla grande verso Cain: potrebbe forse essere un avvisaglia che anche nel GOP questo tabù sta venendo meno. I Mormoni, invece, fuori dallo Utah (Stato in cui costituiscono una forte maggioranza) non sempre sono visti benissimo, ma è anche vero che Romney, nonostante la sua fede, è stato Governatore del Cattolico Massachusetts: anche qui bisogerebbe vedere quanto i Repubblicani saranno in grado di mobilitarsi.
Non sappiamo chi vincerà queste primarie, ma sicuramente ciò che il vincitore di queste dovrà fare sarà, in primis, il mobilitare il più possibile l’elettorato Repubblicano stesso, cosa che al momento non va data per scontata.