Tosi scende in campo: “Primarie nel centrodestra”

Pubblicato il 7 Ottobre 2013 alle 11:15 Autore: Alessandro Genovesi

(07/10/2013)  Tosi scende in campo: “Primarie nel centrodestra”

Il sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, scalda i motori e annuncia la propria candidatura a leader del centrodestra. Lo fa dal palazzetto dello sport di Mantova, contestualmente alla presentazione della sua nuova fondazione,  “Ricostruiamo il paese”.

Il progetto è chiaro e ambizioso: riprodurre, su scala nazionale, l’esperienza veronese, quando, a fianco della Lega Nord, correva anche una lista civica a sostegno del sindaco. Perché, come ha sottolineato lo stesso Tosi, “ un candidato premier o candidato sindaco è di tutti i cittadini e non solo di una parte”. Ovviamente il candidato premier del centrodestra dev’essere scelto utilizzando il metodo delle primarie.

Maroni non c’era alla presentazione della nuova fondazione di Tosi e non c’erano neanche altri big del partito come Luca Zaia, Roberto Cota o Matteo Salvini. Nessuna polemica, secondo il sindaco, che ha detto di averli sentiti e ringraziati perché “hanno capito lo spirito dell’iniziativa”, ovvero l’idea di presentare un progetto che va oltre il partito. È  proprio per questo, quindi, che Tosi ha chiesto di non portare bandiere e insegne del Carroccio alla manifestazione.

Tosi

Che il progetto del sindaco scaligero sia qualcosa di innovativo lo si percepisce anche da alcune dichiarazioni, in controtendenza rispetto al classico armamentario leghista: “Non è una questione di Nord contro Sud ma di chi spende bene i soldi delle vostre tasche” ha spiegato alle oltre cinquemila persone arrivate a Mantova.  “Il buon governo e la riduzione degli sprechi  lo vogliono tutti”, non solo al di qua del Po.

“C’è voglia di cambiare – ha aggiunto – dopo vent’anni in cui le cose nel Paese non sono cambiate, non si sono fatte le riforme per veti incrociati, guerra fra bande, chi era con Berlusconi e chi contro, chi ha cercato di mettere il Nord contro il Sud”.

Anche la visione sull’Unione europea diverge da quella di molti compagni di partito: “Non si può uscire dall’euro perché tantissimo è costato entrarci e certo non ci fanno uscire gratis”. Il governo, invece, dovrebbe “rinegoziare i patti con la Ue” e alzare la voce perché “l’Italia all’Europa regala 8 miliardi di euro”.

Infine una battuta dei ministri del Pdl che si sono opposti a Silvio Berlusconi, con cui Tosi non è mai stato avaro di critiche: “Apprezzo la scelta dei cinque ministri, non era facile, hanno messo a rischio la loro carriera politica”.

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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